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DiMartedì, volano stracci tra il filosofo e Parenzo: "Gravi effetti collaterali", "Fatti curare da Google"

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"Degli enti regolatori ci dobbiamo fidare fino a prova contraria": David Parenzo, ospite a DiMartedì su La7, ha avuto un confronto piuttosto acceso con il professore e filosofo Andrea Zhok. In particolare, ha spiegato l'importanza di agenzie come Ema e Aifa, che non possono essere messe in discussione, soprattutto quando approvano un vaccino: "Quando gli enti regolatori immettono un farmaco sul mercato e quindi lo mettono nella disponibilità di tutti, usano il criterio dell'efficacia e della salute. Quindi si tratta di un medicinale che funziona ed è sicuro".

 

 

 

Poi, rivolgendosi al professore, Parenzo ha detto: "La critica che faccio a lui è questa: qui si mina la democrazia, perché se si mettono in discussione gli enti regolatori, si rischia davvero di creare un grossissimo danno di comunicazione. E ancora: "Fino a quando so che l'Aifa e l'Ema ragionano e studiano con rettitudine, di questo mi devo fidare. E' un punto politico". "Sulla questione Aifa ed Ema, ci sono stati anche in passato farmaci approvati e ritirati per effetti collaterali gravi, la fiducia cieca non si assegna a nessuno", ha controbattuto Zhok. 

 

 

 

A quel punto, però, il giornalista lo ha interrotto dicendo: "Allora non prenda neanche l'aspirina e si faccia curare dal dottor Google". Ma il professore è andato dritto per la sua strada: "L'aspirina ha circa 150 anni di sperimentazione alle spalle, quindi non è comparabile". Poi si è lanciato nella lettura di un documento: "Leggo cosa ha detto Pfizer alla Fda: 'Il numero di partecipanti all'attuale programma di sviluppo clinico è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associati alla vaccinazione. La sicurezza a lungo termine del vaccino nei partecipanti di età compresa tra 5 e 12 anni sarà studiata in cinque studi di sicurezza post autorizzazione'". Dichiarazioni che, a suo dire, minerebbero la fiducia nei vaccini.

 

 

 

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