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PiazzaPulita, Corrado Formigli difende i prof filo-Putin: "Barbarie culturale", crisi di nervi a sinistra

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Corrado Formigli ha deciso di intervenire sulla polemica che tiene banco da diversi giorni e che riguarda direttamente la sua trasmissione di La7. A Piazzapulita il giornalista ha infatti ospitato due docenti universitari, Alessandro Orsini della Luiss e Donatella Di Cesare della Sapienza, che si sono lanciati in analisi che hanno suscitato parecchio dissenso. Il primo ha sostenuto le responsabilità della Nato nella nascita del conflitto, la seconda aveva sostanzialmente detto che l’Ucraina non avrebbe dovuto difendersi.

 

 

“Sulla guerra in Ucraina a Piazzapulita abbiamo le idee chiare - ha esordito Formigli in un post su Facebook - si tratta di una gravissima aggressione di un pericoloso dittatore, Putin, che calpesta la sovranità di una nazione democratica. Armare o disarmare? Le vie della diplomazia sono davvero troppo impervie? Quali sono oggi le ragioni del pacifismo? Possibile che ogni dissenso rispetto alla ragione delle armi debba essere bollato come "putinismo"? Giovedì scorso, in seguito ai loro interventi a Piazzapulita, il professor Alessandro Orsini e la professoressa Donatella Di Cesare sono stati bersagliati, trattati da quinte colonne sovietiche. Non è possibile, questa è una barbarie culturale”.

 

 

Sostanzialmente tutto questo “pippone” per dire che i docenti contestati saranno ancora suoi ospiti nella prossima puntata di Piazzapulita. Discutibile, ma legittimo. Per certo, il post di Formigli avrà scatenato una crisi di nervi a sinistra: che cosa ne dicono, nel Pd, dei prof filo-Putin liberi di parlare a PiazzaPulita? Anche questa è liberta...

 

 

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