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Battaglione Azov, "chi è quest'uomo e perché lo armiamo": la scoperta-choc in Ucraina

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Diego Fusaro è un fiume in piena per la giornata della Liberazione del 25 aprile. Il filosofo ha pubblicato una serie di tweet che vanno tutti nella stessa direzione: quella contraria a Nato e Unione Europea, con una “spruzzata” di battaglione Azov usato in maniera strumentale per sostenere le sue tesi. In particolare Fusaro ha utilizzato l’immagine di un presunto combattente del battaglione: un uomo molto grosso e a torso nudo che ha anche una svastica tatuata.

 

 

“Egli è un uomo del battaglione neonazista Azov - ha scritto Fusaro - quello che voi sciaguratamente abbinate all’idea di Resistenza, infangando il nome e le gesta di chi la Resistenza fece davvero. State vergognosamente appellando Resistenza il supporto ai nazisti”. E ancora: “La Liberazione si celebra non mandando armi ai nazisti del battaglione Azov, ma combattendoli e denazificando i territori da loro occupati”. A questo ci sta già pensando Vladimir Putin, che evidentemente Fusaro sostiene nella sua folle “operazione speciale” per la conquista dell’Ucraina.

 

 

“Voi che retoricamente celebrate la Liberazione - ha scritto ancora il filosofo - approvando l’invio di armi al battaglione nazista Azov e non prendendo posizione contro l’imperialismo della Nato state infangando la memoria storica a cui pure dite di richiamarvi”. Infine Fusaro si è schierato dalla parte di chi ha mostrato striscioni anti Usa e Nato a Roma: “Onore a chi si oppone alla Nato e all’imperialismo Usa. L’Anpi si dissocia: ritiene legittima l’occupazione del territorio con 120 basi Usa?”.

 

 

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