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Generale Petraeus, la profezia: "Chi sarà il successore di Putin", il peggiore degli incubi diventa realtà?"

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David Petraeus, 37 anni nell'esercito Usa, capo della missione in Afghanistan e in Iraq, ex capo della Cia e leggendario generale americano è convinto che il conflitto in Ucraina sarà lungo e diventerà guerra di posizione. Perché "né PutinZelensky sono pronti a una discussione seria". Al momento gli ucraini grazie agli aiuti dell'Occidente, spiega in una intervista a La Repubblica, "hanno buone prospettive per resistere" e "la Russia ora vuole rafforzare le posizioni conquistate dall'inizio della guerra, per poi prendere altro territorio. Per questo non vedo oggi un dialogo serio". 

 

 

Di certo, prosegue Petraeus, "se Putin voleva rifare grande la Russia ha in realtà fatto grande la Nato e l'Occidente ben prima che la Svezia e la Finlandia chiedessero l'altro giorno di entrare ufficialmente nell'Alleanza. Aggiunga che l'enorme danno all'economia russa e all'entourage di Putin sarà irreversibile". Il presidente russo ha attaccato l'Ucraina per "la sua rabbia, voglia di rivalsa dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, la percezione che l'Occidente ignorasse le necessità di sicurezza per la Russia, il suo revisionismo storico, la sua sicurezza di se stesso, la sovra-valutazione delle capacità delle forze russe e la colossale sottovalutazione delle capacità e della determinazione delle forze e del popolo ucraino. Non ha capito quanto l'invasione della Crimea e di una parte del Donbass nel 2014 abbiano peggiorato l'immagine della Russia in Ucraina".

 

 

Difficile immaginare cosa possa accadere, secondo il generale, sia rispetto alla fine del conflitto sia rispetto alla figura dello zar: "Mai fare previsioni su quel regime molto opaco che è il Cremlino di Putin. Rammento, a chi le fa, la battuta di Churchill del 1939: 'Il Cremlino è un indovinello avvolto nel mistero all'interno di un enigma'. Al di là della propaganda e dei sondaggi, Putin ha perso credibilità in Russia fra chi sa cosa succede davvero sul campo di battaglia. È l'Ucraina e non la Russia ad aver vinto le battaglie di Kiev, Sumy, Chernihiv e adesso Kharkiv". Putin, osserva Petraeus voleva "sostituire Zelensky con una figura pro Russia" ma non ci è riuscito. Invece, ha "ispirato il nazionalismo ucraino e l'unità della Nato". Ma attenzione, conclude, "ci sono ancora i suoi fedelissimi, leali, e Putin controlla ancora molte leve del potere. Detto questo non è mai chiaro quando un autocrate, in questo caso un cleptocrate, sarà rimosso fino a quando non succede. Un cambiamento sarebbe il benvenuto, ma non è detto che il successore sarà pronto a diffondere i valori di una democrazia liberale, anzi".
 

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