Roberto Calderoli e la malattia: "Firmai un assegno per mia moglie"
Roberto Calderoli si racconta e lo fa in una lunga intervista a Sette, il settimanale del Corriere della Sera. Il vicepresidente del Senato parla della sua vita privata e della sua battaglia contro la malattia: "La malattia mi ha dato tanto. Ho recuperato la fede, ho riscoperto Dio con cui ho un dialogo quotidiano. Gli do del tu. Prima Andavo a messa solo la domenica mentre Natale, per esempio, era solo un’occasione di festa in famiglia e lo scambio dei regali. Vado a messa la domenica ma anche due-tre volte durante la settimana. E ogni mattina dedico almeno mezz’ora alla preghiera".
Nel 2012 quel brusco risveglio che a volte la vita ti mette di fronte ha segnato per sempre Calderoli: "Quando entri in sala operatoria per certi interventi sei chiamato a fare i conti con la tua vita". Poi rivela un drammatico retroscena di quei giorni: "Non ho pensato a me. La settimana prima del secondo pesantissimo intervento sono andato in banca e mi sono fatto staccare un assegno circolare con tutti i miei risparmi e l’ho dato a mia moglie. Volevo che tutto fosse a posto. Nel portafoglio conservo ancora oggi la matrice di quell’assegno".
Poi rivendica i risultati raggiunti nella sua lunga carriera politica: "Ho bruciato 430 mila leggi, intervento mai fatto da nessuno. E ho creato il sito Normattiva.it che è diventato uno strumento imprescindibile per muoversi nel ginepraio delle norme italiane". Infine parla anche di Salvini: "Io non sono mai stato salviniano ma credo sinceramente che il suo investimento sul governo alla fine pagherà. Ha tutte le qualità del leader. Deve solo imparare, su questioni delicate e complesse come la politica estera, a sentire più campane e soprattutto quelle di chi ha più professionalità specifica. Quando ci si muove in questo ambito le scelte non sempre possono essere dettate dalla ricerca del consenso".