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Marcello Sorgi contro Enrico Letta: "La solita sinistra. Bastava poco..."

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Enrico Letta e Carlo Calenda hanno ufficializzato la rottura dopo solo cinque giorni dalla stretta di mano che aveva fatto sognare la sinistra. "Nulla di sorprendente", commenta Marcello Sorgi ricordando che per entrambi sarebbe stata un'occasione. Ad oggi persa. Per questo la firma de La Stampa non può che rimproverare il Partito democratico. Il motivo? Se tanto voleva l'agenda Draghi - è il ragionamento - perché allearsi a Sinistra Italiana e Verdi? "Invece di allearsi con Calenda, il custode dell'agenda Draghi - tuona -, si allea con Fratoianni e Bonelli, che del capitalismo, da diversi punti di vista, sono fieri avversari".

 

 

È qui per Sorgi la svolta che ha portato al numero uno di Azione a cambiare idea. Svolta di cui Letta era ben consapevole. Anzi, "non è credibile che mai l'avrebbe compiuta se non si fosse sentito tirato per la giacca dalla sinistra del suo partito". Una scelta costata cara ai dem, visto ora si trovano "in mezzo al solito guado della sinistra italiana. Il partito 'di lotta e di governo' di Berlinguer, che almeno, tolta la parentesi della solidarietà nazionale anti-terrorismo con Andreotti, stava stabilmente all'opposizione".

 

 

Insomma, per Sorgi i dem altro non sono che un "partito pro-Draghi, ma alleato con gli oppositori di sinistra di Draghi. Un partito riformista, ma sotto sotto anche anticapitalista. Un partito pro-Nato, quello che poco più di vent' anni fa, da Palazzo Chigi con D'Alema aprì le basi italiane ai bombardamenti dei caccia americani nella guerra per il Kosovo". Neanche il passare del tempo ha seppellito il passato: "In fondo - conlude -. bastava poco per credere che il presente e il futuro del centrosinistra siano cambiati, dal 2008 a oggi. Ma Letta non ci ha creduto. E Calenda l'ha mollato". 

 

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