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Niccolò Ghedini e la malattia, "come ha scelto di morire". Rivelazione straziante

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Niccolò Ghedini "ha lottato come un leone, scompare in campagna elettorale, come un combattente indomito che cade sul campo". Sono di Gianfranco Rotondi, forse, le parole più strazianti sulla morte di Ghedini, penalista di grido, storico avvocato di Silvio Berlusconi e senatore di Forza Italia per 4 legislature, scomparso a soli 62 anni all'ospedale San Raffaele di Milano, per complicanze relative a una forma di leucemia che lo aveva costretto a un trapianto di midollo eseguito nei mesi scorsi. Schivo, riservatissimo, con dedizione totale al lavoro e alla politica (era "l'uomo delle leggi" del Cav), lontanissimo dagli schiamazzi e dal gossip dei Palazzi romani. Padovano di nascita e figlio d'arte (suo padre Giuseppe era tra i più noti penalisti della città), laureato in giurisprudenza a Ferrara, Ghedini è stato un enfant prodige delle aule italiane debuttando negli anni Ottanta accanto al suo maestro Piero Longo difendendo Marco Furlan, che insieme a Wolfgang Abel fu responsabile di una serie di omicidi che si firmavano collettivamente come Ludwig.

"Addio a uno degli amici con cui ho condiviso trent’anni di storia politica, e una delle persone più disinteressate che siano state accanto a Berlusconi", scrive sempre Rotondi. E proprio il leader di Forza Italia ricorda il suo storico braccio destro e difensore in processi delicatissimi come il caso Ruby (fu lui a coniare la formula "utilizzatore finale"), commosso: "Ci ha lasciato il nostro Niccolò. Non ci sembra possibile ma purtroppo è così. Il nostro dolore è grande, immenso, quasi non possiamo crederci: tre giorni fa abbiamo lavorato ancora insieme". "Cosa possiamo dire di lui? Un grande, carissimo amico, un professionista eccezionale, colto e intelligentissimo, di una generosità infinita. Ci mancherai immensamente, e ci domandiamo come potremo fare senza di te. Niccolò caro, Niccolò carissimo, ti abbiamo voluto tanto bene, te ne vorremo sempre. Addio, ciao. Per noi sei sempre qui, tra noi, nei nostri cuori. Un forte, fortissimo abbraccio", scrive ancora Berlusconi su Facebook. 

Il cordoglio nel centrodestra è generale. "Una mente arguta e sottile - lo ricorda la collega e concittadina Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato -, un giurista raffinato e combattente, un politico di altri tempi, un uomo dall'etica autentica". "Un collega di rara intelligenza e professionalità. Lascia un vuoto enorme in tutta la comunità di Forza Italia - sottolinea Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia -. A nome mio e del Gruppo Fi senato un abbraccio affettuoso e commosso ai suoi cari". "Un dolore grande la scomparsa di Ghedini che lascia tutti noi sgomenti, pur sapendo che da tempo combatteva con la malattia. Un abbraccio alla famiglia e ai suoi cari. Ciao Niccolò, ci mancherai. Sei e rimarrai amico di una vita", scrive su Twitter Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione uscito da poche settimane dal partito. "La politica, la legge, ma soprattutto il buonsenso e l’educazione perdono una grande presenza - gli fa eco Giovanni Toti, governatore della Liguria -. Ciao Niccolò, rimpiango come non mai le nostre discussioni. Soprattutto quando non eravamo d’accordo. Se c’è un giudice lassù riconoscerà le tue qualità. Ciao". Addolorati anche gli alleati: "Mi stringo al dolore della famiglia e di quanti gli hanno voluto bene", scrive Matteo Salvini su Twitter. "A nome mio e di Fratelli d'Italia - sono le parole di Giorgia Meloni - desidero esprimere cordoglio per la scomparsa del senatore Niccolò Ghedini. Alla sua famiglia e ai suoi cari la nostra vicinanza".

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