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Otto e Mezzo, De Angelis insulta Meloni: "La sua faccetta...", Gruber gode

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Più ci si avvicina al voto, e ora manca davvero pochissimo, più si alza l'asticella dell'attacco contro Giorgia Meloni. E ovviamente un posto come Otto e Mezzo, il salottino rosso-spinto di Lilli Gruber in onda su La7, è l'avanguardia dell'offensiva contro la leader di Fratelli d'Italia. Nella puntata in onda giovedì 22 settembre, ad esibirsi contro la Meloni, è Alessandro De Angelis, vicedirettore dell'Huffington Post e fieramente schierato. In questa circostanza, De Angelis non mostra grande fantasia: continua ad insistere su ombre nere e rischio-democratura, oltre a rilanciare le panzane sull'aborto e 194 che la Meloni vorrebbe abolire, anche se ha ribadito in decine di occasioni che trattasi di falsità assoluta.

 

"La Meloni ha cominciato la campagna elettorale cercando di comprare legittimazione occidentale mettendosi sotto l'ombrello della Nato - parte de Angelis -. Poi è uscita, passami il termine, la sua faccetta vera. La difesa di Orban, Vox... un partito tecnicamente clerico-franchista. Il leader è uno che oltre ad essere contrario all'aborto è uscito dal partito popolare spagnolo perché lo riteneva troppo anti-franchista", sparacchia solenne il giornalista di fronte a una Gruber che, va da sé, annuisce.

"Dunque qual è il modello culturale per la Meloni? L'Occidente è la questione militare, ma ora si comincia a capire, ed è inquietante, qual è la sua concezione della democrazia - riprende -. Un po' il modello della Polonia: in prima fila per l'Ucraina e con un governo di estrema destra. E l'aborto? Quando dice che la 194 non si tocca ma va assolutamente cambiata... bene, allora perché candida nelle sue liste degli anti-abortisti?", aggiunge De Angelis.

 

"Nelle Marche, che stanno diventando una provincia di Budapest, è diventato quasi impossibile abortire. E la Meloni dovrebbe ascoltare se è a favore di quel che succede in Ungheria, ovvero far sentire a una donna che vuole abortire il battito del feto. I cimiteri del feto che nelle Marche sono realizzati lei li accetta. È questo il punto. Il rischio del fascismo non c'è, il rischio è la democratura, anche se potrebbe evitare la Meloni che hanno il braccio un po' nervoso...", conclude De Angelis con un riferimento a Romano La Russa. I tre minuti d'odio e fango si concludono così.

Otto e Mezzo, De Angelis contro Meloni: qui il video

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