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Tagadà, Mario Monti-choc: "Non mi sembra assurdo", come vuole rovinare gli italiani

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A urne chiuse, Mario Monti torna alla carica. Per il senatore a vita i rincari legati alla crisi energetica non bastano, meglio aggiungere sul groppone degli italiani la patrimoniale. Ospite di Tagadà nella puntata di giovedì 29 settembre, l'economista non esclude la tassa sui beni. E non lo nasconde. A incalzarlo è Tiziana Panella, che parafrasa le sue parole: "Quindi si potrebbe anche fare uno scostamento di bilancio, magari chiedendo un contributo e - dirò una parolaccia - una patrimoniale a chi ha di più...". La risposta dell'ex premier è schietta: "La parolaccia l'ha pronunciata lei, ma il suo percorso logico non mi sembra palesemente assurdo". Insomma, chiosa la conduttrice: "Il suo è un sì...". 

 

 

Poi però Monti si è accorge di aver esagerato e tenta di raddrizzare il tiro: "Non ho né parlato né pensato, oggi, alla patrimoniale. Dire che tutto graverà sulle generazioni future non è un passaggio automatico alla patrimoniale, però di mezzo ci sta la seguente cosa: io sarei decisamente contrario a ulteriori condoni e alla pace fiscale che abbiamo visto nel programma di alcuni partiti". La frecciata è chiara: Monti non condivide le proposte di Lega e Forza Italia.

 

 

Ma l'ipotesi patrimoniale è difficile da allontanare per l'accademico, che anche a fine intervento aggiunge: "Non occorre subito fare il salto alla patrimoniale, ci sono altre cose di buona amministrazione che sono importanti". Ecco allora il consiglio non richiesto a Giorgia Meloni: "Lei disse di guardare al modello di Margaret Thatcher. Quello è un esempio non privo di interesse (...) Ma si richiederebbe una svolta alla presidente Meloni. In Italia, a eccezione di quasi tutti i Paesi avanzati, la concorrenza non suona bene a destra. Ma sarebbe un'importante carta in mano".

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