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Generale Capitini, sospetto su Putin: "Una manovra sanguinosa"

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Il generale Paolo Capitini, ospite di Agorà, su Rai tre, nella puntata del 10 novembre, spiega che al momento il ritiro da Kherson dell'armata della Federazione russa "non affatto è sicuro", non è una certezza per gli ucraini e non lo è per i russi: "Spostare migliaia di soldati su un ponticello, che è l'unico modo per passare da un lato all'altro della città, non si vede dai satelliti, forse è un intento, una idea, un piano. Ma i piani si fanno ma non si annunciano", spiega. "La manovra in ritirata, andarsene via quando il nemico è alle spalle è una delle manovre più rischiose e sanguinose che un esercito può affrontare. Non credo che i russi vogliano dare questo vantaggio agli ucraini in questo momento", sottolinea Capitini. 

 

 

Da un punto di vista militare, prosegue il generale, "abbandonare Kherson sarebbe logico perché è difficilissima da rifornire ma che vogliano ritirarsi sarebbe un regalo di Natale dal punto di vista tattico. Comunque al momento non ci sono tracce di questo spostamento". Anche "l'ordine di Shoigu sembra più un proclama". E "se fossi ucraino", conclude il generale Capitini, "avrei delle perplessità ad entrare nella città oggi con la certezza che non ci siano più i russi". 

 

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