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Otto e mezzo, Travaglio contro Nordio: "Una macchietta"

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"Ha detto che non toccherà le intercettazioni per mafia e terrorismo mentre le limiterà per gli altri reati come se gli altri reati fossero bruscolini": Marco Travaglio, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ha commentato così le dichiarazioni fatte dal ministro della Giustizia Carlo Nordio oggi al Senato. Il Guardasigilli ha sottolineato che il nodo intercettazioni resta la priorità, chiarendo appunto di non voler intervenire sui reati più gravi. Il suo obiettivo, insomma, è solo quello di evitare abusi e distorsioni giuridiche. 

 

 

 

Il direttore del Fatto Quotidiano, allora, è salito sulle barricate: "Come si fa a essere rassicurati, non è neanche più un ministro, è una macchietta". E ancora. "A Natale aveva detto che i mafiosi al telefono non parlano perché hanno paura delle intercettazioni e dei trojan, poi ha detto che i trojan vanno tolti perché sono una barbarie, una porcheria...". Secondo lui, insomma, ci sarebbero delle contraddizioni.

 

 

 

"Purtoppo per lui l'arresto di Messina Denaro ha dimostrato che senza quelle intercettazioni il boss mafioso sarebbe ancora latitante per chissà quanti anni", ha proseguito Travaglio. Che poi ha proseguito con un linguaggio parecchio duro: "Poveretto, oggi ha rettificato ma non ha voluto darsi la zappa sui piedi, e ha detto che lui intendeva dire che i mafiosi parlano ma non di reati. Io invece credo che le intercettazioni che i magistrati hanno usato riguardassero proprio la latitanza di Messina Denaro". Sempre con tono polemico, infine, ha aggiunto: "Ogni volta che mette una toppa fa un altro buco, in un paese serio non farebbe il ministro, lo avrebbero lasciato in pensione".

 

 

 

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