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Caracciolo mette in guardia sulla Russia: "Aspettiamoci una reazione"

Lucio Caracciolo

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Si parla dell'attentato al Cremlino a Otto e Mezzo. Per l'occasione, ospite di Lilli Gruber su La7, c'è Lucio Caracciolo. Il fondatore e direttore della rivista italiana di geopolitica Limes commenta il mistero dietro il mittente. L'Ucraina dice di non c'entrare nulla, mentre la Russia promette vendetta. Per l'esperto i casi sono due: o dietro c'è la mano di Mosca, con la volontà di giustificare un attacco più grande. Oppure se è stata Kiev, questo dimostra che "l'Ucraina si muove liberamente". Sempre "a meno che non pensiamo che gli Stati Uniti abbiano dato il via libera".

 

 

In ogni caso il timore è che ci sia un "cambio di passo, per utilizzare termine gentile". Occhi puntati, almeno stando a Caracciolo, sul 9 maggio. Per quel giorno è prevista l'annuale parata per la vittoria russa su Hitler. E, è il ragionamento, se mai l'Ucraina si è spinta fino a questo, non possiamo escludere di peggio. Una cosa è certa: "Aspettiamoci - avverte l'esperto - una reazione da parte di Putin". 

 

 

A confermarlo le parole dell'ex presidente russo Dmitry Medvedev. È lui ad aver chiesto l'"eliminazione fisica" del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Dopo l'attacco terroristico di oggi, non ci sono altre opzioni se non l'eliminazione fisica di Zelensky e della sua cricca". 

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