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La moda va in White

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Apre domenica a Milano in via Tortona la fiera dedicata agli esperti del settore: 350 brand in mostra

Albina Perri
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Nel can can della moda di questi giorni, sono tanti i protagonisti coinvolti: divisi tra chi la fa, la indossa, la vende o la compra. Per quest'ultima categoria  riapre i battenti, in via Tortona, a cominciare da domenica 28 febbraio fino a martedì 2 marzo, il salone del “WHITE”: padiglione fieristico e vero banco di prova per tutte le nuove tendenze prêt-a-porter. Un appuntamento imperdibile per gli esperti del settore che, in contemporanea con le passerelle ufficiali di ‘Moda donna Milano', si riuniranno per esaminare le proposte degli stilisti, fuori dal circuito dell'alta moda, e  per comperare i marchi che i ‘comuni mortali' troveranno nei negozi, la stagione successiva. Tra un'offerta quasi sterminata di proposte, 350 i brand presenti alla fiera,  ci saranno centinaia di buyer pronti a decretare che cosa sarà o non sarà di moda per l'autunno-inverno 2010-2011. Una manifestazione, quella di White, che oramai come consuetudine mira a dare risalto alla creatività, non solo italiana ma anche internazionale. Tutto questo è reso possibile grazie a 4000 mq di superficie espositiva – allestita nei locali storici del Superstudio Più – estesa, per la prima volta, a partire da questa stagione, di altri 4000 mq, negli spazi ricavati dall'Ex Ansaldo di via Tortona, 54. Oltre a raddoppiare le dimensioni del WHITE, la riapertura della fabbrica e dei locali dell'Ansaldo, ha permesso l'allestimento una mostra davvero singolare, curata da Francesca di Maria, dal titolo “Tanto di cappello white”, che prevede l'esposizione di 50 cappelli, tutti rigorosamente bianchi, degli anni tra il 1910 e il 1960, selezionati tra 3000 creazioni dell'epoca. Nonostante le previsioni catastrofiste e i recenti shock fiscali di qualche stilista, lo sviluppo di White e il coinvolgimento della città di Milano per riportare a casa il primato della moda, sembra essere diventato, nelle ultime stagioni, davvero senza precedenti. “La manifestazione si amplia poiché le condizioni e i segnali del mercato sono favorevoli – ha dichiarato il presidente di White, Massimiliano Bizzi. Una previsione, quella fatta dal Patron del salone, che sembra avere tutte le carte in regola per trasformarsi presto in realtà. “Quest'anno – comunica l'organizzazione – abbiamo avuto un record di richieste di partecipazione”.  Sono più di 2000, infatti, le domande che sono arrivate per partecipare al salone. E, il dato più incoraggiante è che, la maggior parte, arrivano dall'estero. “Le aziende e i designer stranieri – ha spiegato Bizzi – vogliono essere a Milano per raggiungere il mercato italiano. L'aumento della presenza dei buyer stranieri porterà un enorme giovamento non solo al Salone, ma anche a tutto l'ambiente degli showroom mono e multi marca.” Fittissimo il calendario degli eventi in programma: tra presentazioni e manifestazioni collaterali. Tra queste prende il via, quest'anno, anche il progetto “White and Vougue Introduce”, frutto della collaborazione tra White e Vougue Italia, per sostenere e valorizzare, al di la dell'esposizione, i giovani talenti emergenti della moda. Pronti a ritornare,invece, visto il successo della passata edizione, il percorso olfattivo del “White Beauty”, e le istallazioni esterne di “Casa White” e “White Rcpetion Lounge”.  In più musica dal vivo, dj set e una partnership con il Ristorante Savini di Milano per una ristorazione veramente di altissimo livello. Da non perdere poi, il primo di marzo a partire dalle ore 18, lo ‘special opening'  alla ‘ MyOwnGallery' – la galleria di arte contemporanea di Superstudio, che offrirà un'apertura straordinaria della mostra, curata da Gisella Borioli, “BURQA-TODAY/TOMORROW” , sui misteri dell'abito contemporaneo femminile, attraverso le sperimentazioni artistiche di Flavio Luchini. Carlotta Clerici

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