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Otto e mezzo, Caracciolo: "Perché in Russia la partita è ancora in corso"

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"Non torna tutto come prima, la partita è in corso": Lucio Caracciolo lo ha detto nello studio di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7 riferendosi a quanto successo sabato scorso in Russia, con il tentato golpe e poi la ritirata degli uomini della Wagner.  Il direttore di Limes poi ha aggiunto: "Dal punto di vista di Prigozhin si giocavano anche questioni di corporazione, lui si trovava davanti a un decreto di Putin che diceva che entro il primo luglio i mercenari della Wagner si sarebbero dovuti iscrivere alle forze armate". Una cosa che il leader della Wagner non avrebbe mai digerito. 

 

 

 

"Siccome Prigozhin rappresenta la fazione più dura, gli americani, che sapevano di questa iniziativa, hanno chiaramente fatto capire di non voler rischiare. Sono stati molto tranquilli in quelle ore, non si sono sbilanciati, è ovvio che una Russia destabilizzata o con un super falco al comando non è nell'interesse di nessuno. Quindi meglio Putin di Prigozhin". Anche se quanto successo, secondo Caracciolo, ha intaccato la figura dello zar: "Un capo di Stato che prima ti dà del traditore e poi ti permette di andare all'estero con un passaporto - ha detto riferendosi al trattamento riservato dal presidente russo a Prigozhin - non fa una bella figura, la Russia ne esce indebolita".

 

 

 

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