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Testamento Berlusconi, "neanche gratis": Fedele Confalonieri, parole pesanti

Roberto Tortora
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Dopo i giorni del lutto, anche quelli del capitale di Silvio Berlusconi stanno attirando grande attenzione. E finalmente, davanti a due testimoni, gli avvocati Luca Fossati dello studio Chiomenti e Carlo Rimini, e ai figli presenti in collegamento durante la lettura, le ultime volontà di Silvio Berlusconi sono state svelate e con esse, è stato reso noto anche il dispiegamento di quote del capitale di Fininvest. Berlusconi ne deteneva il 62%, con azioni suddivise in quattro holding. E alla fine, il gruppo è andato appannaggio totale dei figli Marina e Pier Silvio, che ora detengono insieme il 53% e, quindi, la maggioranza.

 

 

 

Particolarmente pressato dalla stampa, il presidente di Mfe-Mediaset e storico amico di Berlusconi, Fedele Confalonieri, è stato bravo nel non lasciarsi scappare nemmeno un fiato sulla questione, rispondendo alle insistenti domande con una battuta: “Non mi ruba niente, ma non gliene dò di informazioni neanche gratis”. Alla fine, dopo l’apertura delle carte, si è verificato comunque ciò che Confalonieri timidamente aveva già anticipato, in realtà, ai cronisti nei giorni precedenti, quando è intervenuto sulla vicenda a margine dell’assemblea di Assolombarda a Milano: “Escluderei qualsiasi ripercussione in famiglia e sull’assetto delle aziende controllate o partecipate da Fininvest”. 

 

 

 

L’azienda-simbolo della famiglia Berlusconi, dunque, va avanti nel segno della continuità familiare. Ora ci sarà da discutere sull’immenso patrimonio immobiliare del Cavaliere, con Villa Certosa candidata principale alla vendita, oltre al Monza Calcio, per il quale ci sono già stati i primi colloqui con diversi acquirenti, tra cui il greco Vaghelis Marinakis e alcuni fondi statunitensi.

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