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Polmonite cinese, Bassetti: "Utilizzo mostruoso di antibiotici, dobbiamo fermarci"

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La nuova polmonite cinese, il mycoplasma pneumoniae, è arrivata anche in Europa. E in Italia: i primi casi sono stati segnalati a Perugia. E memori degli anni del Covid, ecco che cresce la paura. A fare il punto sulla situazione, tranquillizzando sugli scenari, ecco Matteo Bassetti, l'infettivologo intervenuto a Tagadà, il programma del pomeriggio in onda su La7,

"Quello che sta succedendo in Cina è molto semplice: è il primo anno senza restrizioni, dunque i virus di stagione e lo stesso Covid, sommato alla nuova polmonite, stanno in qualche modo diffondendosi. Poi la Cina non è così organizzata sul territorio: se i bimbi hanno un problema li portano in ospedale. Non c'è da aver paura: non c'è un nuovo virus, non c'è un problema", rimarca l'esperto genovese.

"In Europa aumentano i casi di mycoplasma, che è la più frequente causa di polmonite. C'è sempre stato e ci sarà sempre. Ma ci devono preoccupare i resistenti agli antibiotici - sposta il focus Bassetti -. In Cina il 95% di micoplasmi sono resistenti agli antibiotici: chi ha un micoplasma resistente agli antibiotici sta di più in ospedale e ha sintomi più prolungati, dunque contagia anche di più", ricorda.

 

E ancora: "L'utilizzo degli antibiotici fatto negli ultimi 4 anni, usati quasi come un farmaco salva-vita del Covid, non ha certamente aiutato. L'utilizzo è stato mostruoso in tutto il mondo: dobbiamo tornare all'uso appropriato di questi farmaci, in questi casi gli antibiotici non servono. Se lo usi male sui virus, quando serve non funziona più", conclude Matteo Bassetti.

Tagadà, l'intervento di Bassetti: qui il video

 

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