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Covid, la battaglia di Burioni: "Paxlovid, il farmaco che cambia tutto"

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Torna a crescere il numero dei decessi da Covid. A dirlo chiaro e tondo è Roberto Burioni. Ospite di Che Tempo Che Fa in onda sul Nove domenica 10 dicembre, il professore di Microbiologia e Virologia dell’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano si dice stupito. La ragione? L'esistenza di un farmaco che riduce l'ospedalizzazione, ma ancora poco usato. Si tratta del "Paxlovid, un farmaco antivirale - spiega a Fabio Fazio - che colpisce il virus e si è visto che riesce a ridurre del 90 per cento l'ospedalizzazione e le conseguenze gravi come la morte".

Questo però "deve essere somministrato nei primi 5 giorni della malattia". Da qui l'appello ai medici di famiglia a un maggiore utilizzo perché "è una benedizione, eppure viene prescritto pochissimo". Numeri alla mano, "a fine estate erano state somministrate meno di 200mila dosi, ma noi ne avevamo comprate 600mila, quindi una parte boh, le avremo buttate via". 

 

 

E ancora, di pari passo l'esperto chiede di tornare a vaccinare le persone fragili: "Qui non lo sta facendo più nessuno. Ritengo che sopra i 60 anni sia assolutamente necessario vaccinarsi, sarebbe una grandissima imprudenza il contrario. Sono anni che si dice che il vaccino fa male, e non è vero, che non funziona, e non è vero. Lo si lascia dire, quindi poi è chiaro che le persone si rifiutano". A maggior ragione perché il Covid è mutato, "è diventato un virus contagiosissimo anche per il fatto che è meno aggressivo, quindi ci sono persone che lo contraggono ma con sintomi lievi o inesistenti che lo trasmettono ancora di più". 

 

 

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