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Vittorio Feltri zittisce i compagni: "Carcerato a 30 gradi sotto zero, il comunismo non è morto"

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Piccolo appunto di Vittorio Feltri a Luciano Canfora, entrambi ospiti di David Parenzo a L'Aria Che Tira. "È verissimo che il fascismo non è mai morto, ma non è morto neanche il comunismo". Come ricorda il fondatore di Libero nella puntata di martedì 30 gennaio in onda su La7, "non mi pare che nella ex Unione Sovietica si adottino dei sistemi più delicati nei confronti dei detenuti, tanto è vero che l'ultimo è stato mandato in Siberia, dove ci sono 30 gradi sotto zero". Il riferimento è ad Alexey Navalny. Il dissidente, oppositore di Vladimir Putin, è stato trasferito a Natale in un carcere siberiano, nell'estremo nord della Russia.

Quanto basta a far credere a Feltri che "se il fascismo non è morto, il comunismo è molto vivo. Lo sappiamo anche noi italiani che ogni giorno assistiamo a manifestazioni assurde". Altro tema di giornata il vertice Italia-Africa tenutosi a Palazzo Chigi. Sul summit che è stato l'occasione per dare il via al Piano Mattei, il giornalista ammette di non essere aggiornato: "Non l'ho seguito da vicino, non ho gli elementi per dare un giudizio".

 

 

In ogni caso - spiega -, mi sembra uno sforzo da applaudire quello di rapportarsi con l'Africa per cercare di aiutare quei Paesi e anche di ricavare da quei Paesi dei vantaggi. Poi vedremo come andrà a finire". Il motivo è chiaro: "Un conto sono le parole, un altro sono i fatti". A riguardo è stata la stessa Meloni a sottolineare che "il Piano Mattei non è un piano di buone intenzioni e dichiarazioni di principio ma un piano di obiettivi concreti e realizzabili che vanno verificati passo dopo passo".

 

Qui l'intervento di Feltri a L'Aria Che Tira

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