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Fedez-Ferragni, scisma economico: quanti milioni ci sono in ballo (e il ruolo delle madri)

Salvatore Dama
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«Dillo alla mamma, dillo all’avvocato». Quello divorzista. Se è vero che Chiara Ferragni e Fedez si avviano verso la separazione, più che a uno scontro tra moglie e marito, prepariamoci a una sfida tra donne. 

Perché Federico Leonardo Lucia ha messo tutto il suo impero in mano alla signora Annamaria Berrinzaghi, sua madre. È lei che amministra il complesso reticolo societario che fa capo al cantante. È lei che gestisce soldi, investimenti, immobili. Lei che comanda. Quando Fedez ha dichiarato in tribunale di essere “nullatenente”, be’, non è andato tanto lontano dalla realtà. E lo scisma dei Ferragnez rischia di essere cruento, se non si mettono d’accordo. Nota positiva: i coniugi hanno tenuto separati i rispettivi imperi dal giorno uno. Così la roba in comune è poco o nulla. Esempio: il mega attico a Citylife è di proprietà della “Ferragni Enterprice”, intestata a Chiara e, per uno 0,01, a mamma Marina Di Guardo. Dunque Federico era ospite. E, infatti, pare che abbia fatto le valigie e se ne sia andato.

 

 

Ma infiliamo un po’ il naso nei rispettivi portafogli (prima che lo facciano gli avvocati). La cassaforte di Fedez è un anagramma: Zedef srl, cioè il suo nome d’arte al contrario. Mamma detiene il 50% della holding, Franco Lucia (papà) il 40% e soltanto il 10% è intestato a Federico. La sede è rimasta a Rozzano. Perché, ok Montenapo, Citylife, Miami, Los Angeles, ma le radici quelle sono.

Zedef srl ha chiuso il 2022 con le bollicine: un utile di quasi 4 milioni di euro. Alla fine del 2022, la holding aveva un tesoretto cash sui conti correnti di 2,1 milioni di euro. Nello stato patrimoniale ha un attivo di quasi 10 milioni di euro. In crescita rispetto all’anno precedente (2021), quando si era fermato a 6 milioni.

Zedef srl poi controlla la società ZDF srl e, attraverso questa, Flv immobiliare e Doom Entertainment

Doom ha fatturato nel 2022 10 milioni di euro (+1,3 milioni rispetto al 2021), ha un valore patrimoniale di 4,4 milioni di euro. Una sede di proprietà e venti impiegati. Nasce come etichetta discografica indipendente, poi si specializza in influencer marketing e gestisce, oltre a Fedez, una ventina di creator.
Ma la Zedef srl negli anni ha anche diversificato acquisendo varie partecipazioni: una piccola (0,04%) della Bending Spoons spa, che produce app per il telefonino con cui si modificano foto con l’intelligenza artificiale; il 100% di Autoscontri Srl (noleggio autovetture e servizi di scorta e protezione persone); il 50% di Happy Seltz srl, la società lanciata a metà con Lazza per commercializzare Boem, una bibita gassata.

 

 

L’ingresso nel mondo della moda, invece, non è andato benissimo. Fedez ha acquisito una quota (il 5%) di 0220 srl, che commercializza il brand “A Better mistake” e, in effetti, è stato un errore. Si tratta di un marchio di abbigliamento “genderless”, gli antichi e “non inclusivi” lo chiamerebbero unisex. Ebbene, pare che piaccia ma non tantissimo. La società ha chiuso l’ultimo bilancio con una perdita di 1,5 milioni.

Ricapitolando: Lucia ha solo il 10% del forziere familiare e una partecipazione in perdita. Ferragni invece no, gioca in prima persona: possiede il 100% della holding Sisterhood. Che a sua volta detiene il 32,5% della Fenice srl, società che ha la proprietà del marchio Ferragni e lo concede su licenza, ad esempio, per fare i pandori. La Fenice nel 2022 ha fatturato 15,6 milioni di euro facendo un utile di 3,4 milioni. Sempre la Sisterhood possiede la Ferragni Enterprice. Che, dicevamo, è la proprietaria dell’attico da 800 metri quadrati a City Life. La holding targata Ferragni ha anche il 100% della Tbs Crew. Quella che si occupa del blog, dell’ecommerce, della Talent Agency. Che attualmente cura il management di Chiara, dalla mamma, della sorella Francesca e del make up Artist di fiducia Manuele Mameli. L’azienda nel 2022 ha fatturato 14,5 milioni con un utile di 5,1 milioni. L’impero Ferragni, così incasellato in scatole, era valutato cento milioni di euro. Prima del Pandoro-gate e delle inchieste. 

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