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Chiara Ferragni rompe il silenzio: "In due mesi sono cambiate molte cose..."

 Chiara Ferragni

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Chiara Ferragni si confessa in una lunga intervista a Il Corriere della sera. Un'intervista fatta martedì 20 febbraio, prima che si diffondessero le notizie su una crisi con il marito Fedez e un suo allontanamento dalla casa di famiglia, e pubblicata oggi.

Fedez, dice l'influencer, "in tanti weekend non c’è stato. In altri, c’è stato", "comunque, è mio marito. E secondo me, in certe situazioni di caos esterno, le altre cose è meglio tenerle dentro la coppia". Ora "la priorità è proteggere la famiglia e i figli. Poi, naturalmente, qualunque cosa io faccia, se ne parla: se la faccio con lui o se la faccio senza di lui e chiunque nel mondo può dire la sua e avere le sue opinioni, ma per me, piuttosto che dare spiegazioni, è più importante fare quello che reputo più giusto: tenere i problemi tra le mura familiari", continua Chiara Ferragni.

"Io, a volte, faccio fatica a mostrare le mie fragilità nel momento in cui le sto vivendo", ammette. "Faccio fatica perché, se raccontassi quanto mi sento fragile, mi percepirei ancora più debole, ancora più attaccabile". 

Chiara parla anche dell'inchiesta per il Pandoro Balocco. "Le persone credono che mi sia arricchita cercando di imbrogliarle? Bene, il milione di euro ricevuto dalle mie società lo dono al Regina Margherita e farò ricorso al Tar contro una sanzione che ritengo ingiusta e sproporzionata, la pago e, se qualcosa avrò indietro, donerò anche quello".

Con la tuta, da 600 euro, ha poi fatto un video, finito anche quello nel mirino degli haters: "Ero vestita ancora così quando ho pensato che dovevo fare un video e dimostrare la buona fede mia e delle persone che lavorano con me. Da tre giorni, leggevo cose completamente false, tipo che avevo truffato i consumatori e perfino i bambini malati. Ero scossa e dopo varie prove ho postato il video e facevo del mio meglio per trattenere le lacrime perché non volevo fare la vittima. Mi sono detta: la gente si aspetta qualcosa da me. Dovevo scusarmi, perché, se c’erano stati fraintendimenti, vuol dire che qualcosa poteva essere fatto meglio". 

Il video di scuse però non ha fermato l'odio social. "Forse non era il momento giusto, continuavano a uscire notizie contro di me. Ma si stava mettendo in gioco tutto, si andava molto oltre i giudizi sull’operazione in sé, la strumentalizzazione era completa. E, quando sei dentro una gogna mediatica, ti sembra che tutte le persone ti stiano accusando, invece, basta uscire un attimo di casa per accorgerti che non è così. Infatti, non ho mai incontrato qualcuno che mi dicesse 'sei una criminale', ma solo persone che mi dicono: 'è un’ingiustizia, ne uscirai a testa alta'".

Ma nel caso del pandoro la beneficenza è stata fatta da Balocco, non dalle  società della Ferragni, "vero, così come è vero che è stata una iniziativa mia e del mio team far inserire la donazione all’interno del contratto", sottolinea Chiara. "La donazione è stata fatta dopo la firma del contratto ed è stata fatta subito proprio perché l’importo era certo e slegato dalle vendite e perché speravamo che il macchinario arrivasse prima della messa in vendita del pandoro". E "Nel cartiglio e nei post, però, abbiamo sempre scritto e detto che “Ferragni e Balocco sostengono l’ospedale...”, mai che una percentuale delle vendite sarebbe andata in beneficenza".

La Ferragni sottolinea che il suo lavoro non è effimero: "Quello che faccio è molto concreto, altro che effimero. Ho un’azienda che produce e vende abbigliamento, calzature, make up, gioielli. Non promuovo solo prodotti altrui. Sono un riferimento per tante persone che mi seguono da 14 anni e si sono ritrovate simili a me in tante cose, perché parlo tanto anche delle mie emozioni. Faccio post in cui dico quanto è bella la borsa e post in cui parlo dei diritti delle donne". E vede un futuro diverso nella sua attività. "Sono cambiate molte cose in questi due mesi. Non so se il mio è un lavoro che farò per tutta la vita o se vorrò raccontare la mia vita per sempre. So che mi piace comunicare. A 16 anni, a Cremona, mi facevo l’autoscatto, volevo capirmi attraverso una foto. E c’è sempre stata l’idea di condividere quelle foto col mondo e vedere cosa ne pensava nel bene e nel male".

Per il resto ammette: "Non è il primo momento in cui ho questa paura: la paura è costante. In questo lavoro temi di non piacere più. Per questo ho lavorato su me stessa. So che non posso piacere a tutti, ma a quelli che mi seguono piaccio perché sono me stessa, perché cerco di ispirare verso cose positive. Questo è il mio modo di comunicare e io senza comunicare non riuscirei a vivere: mi piacciono anche le critiche, se costruttive. Ho cambiato tanto di me, ascoltandole", "tante volte mi è stato detto che cercavo di essere troppo perfetta ed è vero: negli anni, mi sono sforzata di manifestare di più le fragilità. Però, a volte, fatico a farlo nel momento in cui le sto vivendo, se no, mi sentirei troppo attaccabile e mi mostrerei troppo debole". Conclude Chiara: "Io ho creato una vita che va oltre i sogni che avevo da bambina", "il successo c’è, è oggettivo ma che me lo meriti è soggettivo. Tanti pensano che non lo meriti" ma "io penso di essere una brava persona e di dare il massimo in tutto quello che faccio".

 

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