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Agnelli, guerra sull'eredità: accolto il ricorso di Elkann

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A eccezione di alcuni beni e documenti relativi a proprietà Marella il tribunale del riesame di Torino ha accolto in parte il ricorso per "vizio di motivazione" presentato dai legali di John Elkann e Gianluca Ferrero in relazione al materiale sequestrato lo scorso 7 febbraio, tra atti e dispositivi elettronici, nell’ambito dell’inchiesta della procura sull’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’avvocato Gianni Agnelli.

In particolare il Riesame, si legge, ha "annullato in parte in parte il decreto emesso in data 7 febbraio 2024 disponendo la restituzione agli aventi diritto di tutto quanto loro sequestrato, anche in copia, se non vincolati per altra causa, con eccezione di alcuni beni e documenti" relativi alle proprietà di Donna Marella Agnelli.

 

 

I legali di Elkann e Ferrero, Federico Cecconi, Paolo Siniscalchi e Carlo Re per Elkann, Paolo Davico Bonino e Marco Ferrero per Ferrero, avevano contestato la pertinenza e la proporzione tra la quantità di materiale sequestrato e il capo d’imputazione che riguarda le dichiarazioni fiscali di Marella relative agli anni 2018 e 2019. 

 

 

"Siamo ovviamente soddisfatti perché è stato affermato un principio giuridico del quale eravamo molto convinti" hanno commentato gli avvocati di John Elkann. "Il tribunale ha accolto pressoché integramente il nostro ricorso, disponendo la restituzione della quasi totalità del materiale sequestrato. Manteniamo la nostra tranquillità e la piena fiducia nel lavoro dei magistrati", hanno sottolineato ancora i legali.
 

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