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Beppe Grillo, vergogna all'Europarlamento: "Meno male che ci sono gli Houthi"

Giovanni Longoni
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No, i vecchi che giocano a bocce proprio no. Passi per l’elogio (ironico?) degli Huthi o per le divagazioni sui ciclisti e i pedoni nemici del capitalismo. Ma quando Beppe Grillo, a un convegno organizzato dal M5S al Parlamento europeo sul reddito universale, si è lasciato andare evocando l’immagine dei pensionati (depressi? felici per la decrescita?), l’aula al terzo piano del Palazzo Altiero Spinelli ha cominciato a svuotarsi.

Iniziando dalla parte destra della sala, gli eurodeputati si sono alzati, prendendo giacche, borse e soprabiti. E se ne sono andati. «Avevano l’aereo», ha spiegato poi Sabrina Pignedoli, una delle organizzatrici. Questa la frase che ha innescato il fuggi fuggi: «Che cosa volete fare della vostra vita? Non si può lasciare la salute, tutte le cose in mano ai medici, in mano ai tecnici, in mano agli economisti. Ci vogliono degli antropologi, ci vogliono dei filosofi, ci vogliono delle persone che ci possano illuminare su che cosa vogliamo noi: quanto vogliamo vivere, perché la povertà è un fatto esistenziale, a volte». E poi: «Se tu parli... Io c’ho dei vecchi in campagna, dove abito io, che prendono 500 euro di pensione, giocano a bocce, hanno la legna, la casa, l’orto e basta».

 

 

 

A questo punto la gente si alza e se ne va. Ma qui salta fuori l’istinto da palcoscenico del comico: «Dove andate? Oh? Ferma, ferma, finito, finito», ha gridato il Garante del M5s. «E che cazzo - ha continuato, provocando risate in sala - va bene, allora io vi saluto...». E dire che di motivi per scappare a gambe levate Grillo ne aveva regalati a palate. Come la frecciata contro Israele e l’attacco alla sede diplomatica iraniana a Damasco, usata come base militare: «Le ambasciate ormai non contano più nulla, una la bombardano, l’altra aveva dentro Kashoggi che è uscito a pezzettini...».

 

 

 

D’altronde la simpatia del comico genovese per il Paese degli ayatollah è antica ed è in qualche modo legata alla famiglia (l’attuale moglie Parvin Tadjik è figlia di un iraniano e forse un riferimento alla Persia è lo stesso nome del secondogenito, Ciro). Il Grillo “iraniano” è spuntato anche poco dopo. Beppe stava parlando del container, la cui invenzione, opera di una persona (l’americano Malcolm McLean), «ha cambiato il mondo». McLean «ha avuto l’intuizione che ha cambiato il trasporto di tutto il mondo. Oggi vediamo navi con 20-30 mila container. Meno male che ci sono gli Houthi», ha poi aggiunto. «Questa è una battutaccia, mi vedo già tutti i titoli», ha messo le mani avanti.

 

 

 

Ma l’apologeta dell’Iran e dei suoi alleati, come appunto il gruppo yemenita Ansar Allah noto come movimento Huthi, non è mai dispiaciuto al cofondatore dei pentastellati. «Il traffico di container europeo, da uno studio fatto dai tedeschi, il 45 per cento dei container che gira in Europa è vuoto. Non riusciamo a fare un piano logistico per far girare le navi, i camion e i treni pieni», ha concluso. «In Europa dobbiamo assumere una narrazione», ha detto Grillo scegliendo fra chi richiama ai pericoli del cambiamento climatico e chi invece afferma che l’uomo non c’entra. «Chi è oggi il nemico? Ve lo dico io. È quello che va in bicicletta, perchè non compra una macchina, non si indebita, non ha l’assicurazione, non provoca incidenti. Non incide nel Pil e non conta niente. E peggio di lui è il pedone, che non compra nemmeno la bicicletta». Spaventoso. Ma non come i vecchi che giocano a bocce. 

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