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Piero Fassino e il furto del profumo: "Perché stavano controllando proprio lui"

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C'è qualcosa che non torna nell'imbarazzante caso di Piero Fassino, denunciato per aver rubato un profumo di Chanel al Duty free dell'aeroporto romano di Fiumicino

Come ricorda anche il Corriere della Sera, gli inquirenti hanno acquisito il video delle telecamere di sorveglianza hanno ripreso l'ex segretario dei Democratici di sinistra, oggi grande vecchio del Pd, e le immagini smentirebbero la versione difensiva dell'ex sindaco di Torino. "Gli agenti della Polaria stanno raccogliendo testimonianze anche fra i dipendenti del duty free non in servizio il giorno dell’ipotetico furto - si legge -. L'intenzione è chiarissima. Si vuole fugare il dubbio che il deputato dem fosse incorso altre volte in simili episodi. La determinazione con la quale la società ha deciso di presentare una denuncia alle autorità, autorizza a compiere una simile verifica". 

Questo perché nel duty free non esiste il sistema anti-taccheggio, sottolinea sempre il Corsera, e "sono stati gli addetti alla videosorveglianza a dare l'allarme. E il sospetto è che stessero controllando proprio lui", Fassino.

La bottiglietta di profumo, valore 130 euro, è finita "misteriosamente" nella tasca del deputato dem. "L'ho preso dallo scaffale, volevo fare un regalo a mia moglie. Poi mi è squillato il telefono. Avevo un trolley in mano e non avendo tre mani per prendere il telefono ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone in attesa di andare alle casse", ha spiegato lui.  

A Repubblica, però, un testimone che sostiene di aver già visionato il video sottolinea come dalle immagini Fassino risulti con le mani libere. Qualcuno, insomma, non la racconta giusta. Resta che, tecnicamente, dal punto di vista giudiziario Fassino rischia poco o nulla in quanto incensurato. Tuttavia, se confermate le accuse, resterebbe una macroscopica figuraccia.

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