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Massimo Galli, concorsi pilotati: chiesta la condanna, quanto rischia

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Chiesta una condanna a un anno e 10 mesi per l'infettivologo Massimo Galli, ex primario del Sacco in pensione, nel processo per falso e per turbativa su uno dei filoni dell'inchiesta milanese su presunti concorsi pilotati per posti da professore e ricercatore alla Facoltà di medicina della Statale di Milano. La richiesta è arrivata oggi dai pm milanesi Carlo Scalas ed Eugenia Baj Macario.

Nel mirino ci è finito un concorso di quattro anni fa. Agostino Riva, stretto collaboratore dell'infettivologo, risultò il candidato vincente per il ruolo di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell'apparato digerente. Per Riva i pm hanno chiesto una condanna a un anno e 6 mesi, anche per lui, come per Galli, con le attenuanti generiche. Per i pm, come spiegato oggi nella requisitoria e come riportato dall'Ansa, Galli fu "il regista dell'operazione". Secondo l'accusa, quello non fu "un concorso vero". Il bando sarebbe stato ritagliato "su misura". L'altro candidato, ha spiegato il pm Scalas, "aveva capito che andare contro Galli significa andare contro una macchina mediatica, perché Galli in quel periodo era uno dei big, andare contro Galli era andare contro Maradona a Napoli". 

 

 

 

La sentenza potrebbe arrivare tra fine maggio e inizio giugno. Galli, presente in aula come a tutte le udienze e che si è sempre difeso dalle accuse, ha spiegato ai cronisti che parlerà "alla fine del processo" e che quel paragone con Maradona lo trova "ridicolo". "Venivo chiamato spesso come commissario ai concorsi perché avevo fama di essere imparziale", si era difeso nella scorsa udienza Galli, facendosi interrogare in aula davanti ai giudici della decima penale. Davanti ai giudici, invece, il pm Scalas ha evidenziato lo stretto rapporto "fiduciario" che legava Galli e Riva "dal '96".  

 

 

 

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