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DiMartedì, ossessione-Lucia Annunziata: "Non sono stata censurata, ma insultata"

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Da Giovanni Floris a DiMartedì, nella puntata del 4 giugno, ecco ospite in collegamento la candidata Pd, Lucia Annunziata, al suo fianco siede Elly Schlein. Mancano ormai pochi giorni al voto per le Europee, Annunziata è capolista nella circoscrizione Sud per i dem. E in studio si ragiona sul "ruolo del giornalismo in questa campagna elettorale, visto da destra. Qual è questo ruolo?", chiede Floris.

E Annunziata risponde: "Il ruolo del giornalismo è quello di avere continuamente un uccello a cui sparare ogni volta che hai bisogno di cambiare discorso". Un disco rotto, insomma. Quindi la domanda successiva: "Qual è il tuo ruolo in questa campagna elettorale?". "Spero intanto di avere un ruolo positivo per il partito per cui ho scelto di correre - riprende Annunziata -. Trovo molto simpatico che la premier dopo un anno ancora si ricordi di me e deve ancora decidere se io mi sono, come dire, dimessa perché dovevo andare oppure no alle elezioni". 

 

 

E ancora: "Giovanni, Meloni ha detto una cosa molto precisa: che non sono stata censurata. Effettivamente non sono stata censurata, ma insultata. La premier e i suoi hanno detto più volte che io non ero una giornalista e che ero lì solo perché avevo la giusta tessera e che, dunque, non potevo lavorare in un sistema meritocratico. Per me è un insulto e ho deciso di non starci". L'intemerata prosegue: "Rai 3 è stata sistematicamente colpita e distrutta. Avevo ragione io. Ho cambiato idea e sono andata in politica? Ringrazio Elly Schlein per avermi fatto un'offerta molto credibile. Ho sbagliato ma lo riferai. E non mi sembra che cambiare idea sia un peccato", conclude Lucia Annunziata rivendicando la scelta di scendere in campo, nonostante le precedenti assicurazioni circa il fatto che no, in campo non sarebbe scesa.

 

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