Antonello Venditti si è raccontato in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il cantante, che dal prossimo 17 giugno partirà per un tour in giro per l'Italia, ha raccontato di quella volta che ha pensato al suicidio: "Mi ero separato da mia moglie Simona Izzo, avevo paura del pubblico e caddi in depressione. Lucio Dalla mi trovò casa in Brianza. E in alcuni momenti pensai al suicidio. Con la macchina. L’unica cosa che mi era rimasta. Ma desistetti. E poi fu Lucio a dirmi di ritornare".
Non è stato l'unico episodio drammatico della sua vita. Il cantautore ha rivelato di essere stato a lungo bullizzato dalla madre. "Era una buona persona, ma le mancava proprio l’empatia. Essere sovrappeso ha condizionato tutti gli anni del liceo: pesavo 94 chili. Fino a 16 anni praticamente non ho vissuto. Poi ebbi un incidente, finii in ospedale e in due mesi ne persi 30", ha spiegato. Il padre, invece, faceva il viceprefetto e "non c’era mai, ma all’occasione era il braccio violento di mamma. Una situazione complicata".
Dal bullismo in famiglia a quello sui social. Venditti è tornato a parlare del polverone mediatico che lo ha visto suo malgrado protagonista: "Ne so qualcosa, la storia secondo cui avrei offeso una disabile è nata li, sui social. È stato un fake. Sui social hanno fatto un montaggio in cui hanno unito le mie critiche a un’altra persona, normodotata, che mi stava insultando al momento in cui me la sarei presa con la disabile: un fake di cui non mi sono accorto nemmeno io all’inizio, tant’è che mi sono sentito in dovere di fare le scuse alla ragazza. Ora c’è una mia denuncia al tribunale di Andria contro l’autore di quel fake. L’assurdo è che c’è gente che mi chiede se ai miei concerti sono ammessi i disabili".