Un assalto totale e senza limiti, quello dei sindacati a Beatrice Venezi. E dopo la neo-direttrice del Teatro La Fenice di Venezia, al centro degli attacchi da settimane per la sua nomina (ma soprattutto, perché dichiaratamente "di destra"). Ora gli orchestrali, sul piede di guerra, vogliono la testa anche del sovrintendente Nicola Colabianchi. Tutto questo però avviene in un clima di tensione totale che ha costretto la Fondazione Teatro La Fenice a misure estreme.
"A causa dell'uso improprio delle nostre pagine social", spiegano, la Fondazione ha deciso che, da oggi in poi, "tutti i commenti offensivi, le prese di posizione e i contenuti non strettamente legati ai post pubblicati saranno eliminati". La decisione è stata presa dopo che sulla pagina Facebook del Teatro da un mese tutti i post contengono giudizi critici fino al dileggio e all'offesa nei confronti del maestro Venezi, nominata direttore musicale stabile a partire dall'autunno 2025. "Questa scelta nasce dal desiderio di tutelare il rispetto, la professionalità e la qualità del dialogo con il nostro pubblico, che da sempre ama e sostiene il Teatro La Fenice", precisa la Fondazione in un post.
Beatrice Venezi, quanti privilegi per gli orchestrali che la contestano
Il caso Venezi alla Fenice ha rivelato, più di ogni inchiesta ministeriale, lo stato confusionale in cui versa il...Nel frattempo, come detto, continuano le tensioni sindacali. La Rsu e le organizzazioni sindacali hanno chiesto le dimissioni del sovrintendente Colabianchi, perché la sua gestione avrebbe "rotto in modo irreparabile il rapporto di fiducia con le lavoratrici e i lavoratori del Teatro".
Beatrice Venezi, cosa scriveva Repubblica nel 2020: che imbarazzo
Se oggi il quotidiano La Repubblica sta con gli orchestrali che boicottano la direttrice d'orchestra Beatrice Venezi...Le ragioni sono state definite "chiare e documentate" dai rappresentanti delle maestranze e dai sindacati: si contesta la "nomina del direttore musicale, avvenuta senza trasparenza né condivisione con la comunità artistica e professionale del Teatro", "l'assenza di dialogo reale con le rappresentanze sindacali, in violazione del principio di corrette relazioni industriali" e "la mancanza di reale interesse nel porre rimedio alla situazione in essere", evidenziata dal fatto che "l'ultimo incontro con il sovrintendente risale al giorno 8 ottobre, poi silenzio". La mobilitazione sindacale "non si fermerà fino a quando non verrà ristabilito un clima di rispetto, trasparenza e partecipazione all'altezza della Fenice".

