Riforme: Consiglio veneto, vogliamo diventare regione a statuto speciale
Venezia 2 apr. - (Adnkronos) - Il Veneto chiede di diventare Regione a statuto speciale. E' la richiesta prioritaria che il Consiglio regionale del Veneto intende inviare a Roma, al Governo e al Parlamento, prendendo posizione ufficiale sul disegno di legge di riforma costituzionale approvato dal governo Renzi lo scorso lunedì. L'assemblea legislativa del Veneto ha infatti predisposto un documento, proposto e sottoscritto dai capigruppo di Lega, Ndc. Forza Italia per il Veneto, Pd, Udc, misto, Futuro popolare, IdV, oltre che da Bortolussi e da Mariangelo Foggiato, per esprimere il proprio parere sul disegno governativo di superamento del bicameralismo, riduzione del numero dei parlamentari, soppressione del Cnel e riforma del titolo quinto della Costituzione, in sintonia con analogo dibattito in corso oggi nei diversi Consigli regionali d'Italia. Il documento veneto, concordato e rifinito nel tardo pomeriggio, sarà votato domani mattina, alla ripresa dei lavori (10.30). Ma intanto i suoi contenuti sono ben chiari. Oltre alla richiesta "prioritaria" di diventare "Regione a statuto speciale", l'assemblea legislativa regionale chiede che il disegno di riforma costituzionale preveda "in subordine" la valorizzazione del regionalismo differenziato (riconoscendo quindi alla regione la possibilità di negoziare con lo Stato maggiori condizioni di autonomia su particolari ambiti e materie), la riduzione della sperequazione tra Regioni attraverso l'introduzione dei costi e delle dotazioni standard, il riconoscimento dell'autonomia finanziaria alle regioni così come prevede l'articolo 119 della Costituzione. E poi, ancora, il Veneto chiede una composizione del futuro Senato delle Autonomie più equilibrata nella rappresentanza territoriale, in modo da rispettare la diversa rilevanza demografica delle Regioni, maggior voce in capitolo per le regioni nel partecipare all'iter legislativo in particolare in materia di finanza pubblica e di autonomie locali e meno centralismo nella revisione dell'articolo117 in modo da difendere il principio di sussidiarietà. Queste richieste, che domani dovranno essere convalidate dal voto dell'aula, saranno affidate ai presidenti Zaia e Ruffato perché le portino a Roma, alla Conferenza delle regioni, alla Conferenza dei parlamenti regionali e al governo Renzi.