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Forza Italia, Silvio Berlusconi: "Renzi sempre in tv, nei sondaggi siamo al 21,6%, è un miracolo. Ora parlo io"

Giulio Bucchi
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Azzoppato, ma combattivo. Silvio Berlusconi interviene al telefono alla presentazione della campagna elettorale di Forza Italia a Milano e rassicura tutti sulle proprie condizioni, fisiche e d'umore. L'infortunio al ginocchio è in via di miglioramento: "Martedì potrò camminare", spiega il Cav e il particolare non è solo "di colore". Un Berlusconi in piena forma è l'unica speranza per gli azzurri di recuperare nei sondaggi che danno Forza Italia in difficoltà in vista delle elezioni europee. "Euromedia ci dà al 21,6 per cento - ribatte l'ex premier, allontanando pessimismo e preoccupazioni -. Alessandra Ghisleri mi ha detto che è un miracolo perché il primo ministro da segretario di partito va in tv quattro volte al giorno". La sfida a Renzi - Berlusconi, invece, è assente dal piccolo schermo dalla fine della campagna del 2013 "per il tranello" che gli hanno ordito. "Io credo che a partire dalla fine della prossima settimana potremmo mettere fine a questa impossibilità al leader del centrodestra di parlare agli italiani e che finalmente noi potremmo confrontarci con la voce dell'attuale primo ministro e salire, come abbiamo fatto nella campagna elettorale del 2013, e raddoppiare i voti di partenza".  "La riforma del Senato così è inaccettabile" - La sfida al premier passa in questo momento anche dalle battaglie in Parlamento. "La riforma del Senato proposta dal governo Renzi è assolutamente inaccettabile. O ne facciamo una buona o tanto vale chiudere il Senato". "Noi vogliamo le riforme ma non a tutti i costi - ha spiegato l'ex premier -. Non dobbiamo sottoscrivere una riforma solo per consentire ai partiti di governo di mettersi una medaglia per le europee. La riforma della legge elettorale non è come la volevamo ma abbiamo accettato il compromesso per permettere al governo di non essere più ricattato dai piccoli partiti, ma la riforma del Senato - ha concluso - è assolutamente inaccettabile e indigeribile". Sulla testa del leader del principale partito del centrodestra italiano pende comunque la spada di Damocle del 10 aprile, quando il Tribunale di sorveglianza deciderà il suo destino per i prossimi 9 mesi: arresti domiciliari a Palazzo Grazioli o servizio civile? "Siamo soggetti a una vera dittatura giudiziaria. Dobbiamo reagire", è l'appello del Cavaliere. Una chiamata alle armi per gli uomini di Forza Italia, ma soprattutto per gli elettori azzurri. di Claudio Brigliadori  

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