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Forza Italia, la rivolta contro Bondi

Lucia Esposito
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Silvio Berlusconi è amareggiato per la pugnalata di Sandro Bondi. Non se l'aspettava, non se l'aspettava nel giorno della firma dei servizi sociali, a un mese dalle elezioni Europee, nel momento più drammatico della sua vicenda giudiziaria e anche politica con i sondaggi che lo danno al venti per cento. E anche il partito ha reagito malissimo all'uscita dell'ex ministro della Cultura che, sulle pagine della Stampa, aveva sostanzialmente detto che Forza Italia ha fallito e che va sostenuto Renzi (salvo poi rettificare in serata precisando “la mia presenza in Forza Italia e la mia lealtà nei confronti del presidente Berlusconi non sono e non saranno mai messi in discussione”). Dentro Forza Italia, gli azzurri hanno reagito malissimo alla reazione di Bondi. Da Daniela Santanché che, intervistata da La Stampa, dice: “Bondi è un nulla, è solo inopportuno. Antonio Martino è il più infuriato di tutti: “Bondi è un maramaldo, infierisce su un uomo che è alla fine del suo ciclo politico sempre che alla fine poi ci sia davvero. Adsso che lo vede in difficoltà si permette anche le critiche. Io sono amico di Belrusconi. Lui non mi parla nemmeno più, non mi risponde al telefono, credo che non abbia voglia nemmeno di sentirmi. Ma a Berlusconi ho sempre detto tutto in faccia. E quando ho contestato parlando di Foirza Italia come di un partito con atteggiamenti antiliberali e antidemocratici non c'era nessun Bondi a darmi ragione”. Stefania Prestigiacomo è altrettanto amareggiata: “Diciamo che non ha scelto il momento migliore”, le fa eco Alessandra Mussolini: “Noi qui di pugnalate ne abbiamo ricevute già abbastanza da chi se n'è andato.

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