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Prodi a Renzi: "La Merkel non ha fatto vere concessioni all'Italia"

Ignazio Stagno
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Romano Prodi molla Matteo Renzi. Mortadella, tra i primi a volere Matteo a palazzo Chigi, ora tira le orecchie al premier e lo fa senza usare mezzi termini. Prima difende la nomina di Juncker a presidente della Commissione Europea: "È una persona di grande intelligenza e la sua lucidità di giudizio non è mai stata minimamente intaccata dal vizio dell'alcol". Poi avverte Matteo Renzi: "Deve dimostrare di avere dietro di sé un paese forte come lo è lui sul piano personale". Poi, in un'intervista a Repubblica, passa in rassegna i risultati del governo Renzi: "I problemi del nostro paese sono il debito più che il deficit e la capacità di mettere in pratica le riforme. I decreti di attuazione delle molte leggi che sono statae varate sono ancora tutti da fare. E l'Europa, giustamente, guarda ai fatti concreti, non alle belle intenzioni e neppure alle leggi giuste ma inattuate. Renzi può aver vinto la battaglia contro i burocraticismi europei dei vincoli di bilancio, ma deve ancora vincere quella contro la burocrazia italiana". L'avvertimento - Infine avverte il premier sui patti appena siglati con l'Ue e con la Merkel: "La Cancelliera non ha fatto vere concessioni, ma ora anche in Germania subiscono forti pressioni perché, sul fronte della crescita e dell'occupazione, pure Berlino comincia ad avere problemi. Quello che deve cambiare è l'intera politica economica del continente"

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