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Mafia: Grasso, a 22 anni da via D'Amelio abbiamo fame e sete di giustizia

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Roma, 19 lug. (Adnkronos) - "Quando penso a Paolo Borsellino la mia mente si perde in un caleidoscopio di emozioni, pensieri, ricordi, frammenti di vita vissuti assieme: i suoi consigli, il sostegno umano e professionale, la sua brillante intelligenza, quel sorriso in grado di sciogliere la tensione dei momenti più difficili. Paolo era una persona semplice, ironica, estroversa: ricordo le sue fughe dalla scorta, l'aspirazione di vivere una vita normale, di poter fare quello che tutti quanti fanno, in quei pochi attimi di libertà e di evasione dalla vita blindata cui era costretto. Amava le cose semplici, era animato da una passione viscerale per il proprio lavoro e da un insopprimibile desiderio di giustizia". E quanto scrive il presidente del Senato Pietro Grasso sul suo profilo Facebook, nel 22° anniversario della strage di via d'Amelio. "Credeva nei giovani, sentiva l'approvazione dei siciliani e questo -prosegue Grasso- gli dava la forza di andare avanti, sempre, a qualunque costo. Quando Giovanni Falcone fu ucciso dalla mafia si assunse la responsabilità di raccoglierne la pensante e pericolosa eredità professionale. Paolo era consapevole di ciò che gli sarebbe accaduto ma non ebbe mai paura e andò avanti, con tutto se stesso. Non era segno di incoscienza ma l'accettazione del pericolo connaturato al lavoro che svolgeva: questa la sua più grande lezione. Sono passati 22 anni da quel maledetto pomeriggio in cui fu ucciso insieme a Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, i 'generosissimi ragazzi della scorta', come era solito chiamarli". "Il mio pensiero -continua il presidente del Senato- va a tutti loro e ad Agnese, che ci ha lasciato poco più di un anno fa e che non ha mai smesso di lottare per la verità. Ancora oggi abbiamo fame e sete di giustizia su quegli eccidi e su tutti i misteri non svelati. A dispetto del tempo che passa il ricordo di Paolo rimane uno dei miei approdi sicuri, non soltanto nel giorno della ricorrenza del suo estremo sacrificio. Il suo esempio -conclude- mi aiuta a resistere nei momenti critici, quando sembra di dover ricominciare tutto daccapo, dopo che hai invano dato tutto te stesso per raggiungere l'obiettivo in cui credi".

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