Coesis Research, Amadori: "Matteo Salvini e Raffaele Fitto possono battere Matteo Renzi"
Grandi manovre del centrodestra dopo la sentenza Ruby. Il Cav prova a federare i moderati per costruire una coalizione anti-Renzi che possa battere alle urne il Pd. Il nodo da sciogliere è uno solo: chi sarà il leader? Sulle primarie si discute da tempo e l'apertura del Cav delle ultime settimane ha comunque aperto il dibattito. Sondaggisti ed esperti provano a capire quale possa essere tra lo stesso Cav, Salvini, Alfano o Giorgia Meloni, il nome giusto su cui deve puntare il centrodestra. Chi può battere Renzi - Una risposta prova a darla Alessandro Amadori, semiologo e numero uno dell'istituto Coesis Research, intervistato da Affaritaliani.it: "Chi potrebbe in prospettiva competere con Renzi? Matteo Salvini e Raffaele Fitto. In pole position c'è il segretario della Lega Nord. Ha l'esperienza alla guida di un partito e ottime capacità di guida popolare. Dovrebbe mettere di più la giacca e la cravatta e avere una visione maggiormente strategica. In questo modo potrebbe lanciare un'opa su un centrodestra ormai allo sbando. Dipende da lui e se ha la voglia di crescere. In un anno potrebbe essere una scommessa interessante. In seconda battuta c'è Fitto, anche se sono da valutare le sue capicità di crescita". Giorgia Meloni? "Troppo leader locale, romana, e legata alla destra sociale". Angelino Alfano? "Sconterà sempre il meccanismo del tradimento, ora che Silvio Berlusconi è stato riabilitato. Ha voltato le spalle al suo leader in un momento di difficoltà". Il futuro del governo - Infine Amadori lancia anche una profezia sul futuro del governo: "Al premier conviene portare a casa le riforme (costituzionali ed elettorale), in modo da giustificare il colpo di mano che ha spodestato Enrico Letta da Palazzo Chigi, e poi andare il prima possibile al voto. Già in autunno o nella primavera del prossimo anno. E questa potrebbe essere davvero l'intenzione del leader del Pd. Andare alle elezioni politiche subito, o comunque presto, prima che i concorrenti possano riorganizzarsi. Uccidere il 'drago' finché è piccolo. Vincerebbe a mani basse".