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Direzione Pd, Renzi cita Rilke e Cuperlo lo gela: "Mi hai rubato quella frase, ma parlava di morte"

Giulio Bucchi
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"Immaginare il domani, non limitarsi ad aspettarlo. Il futuro è entrato in noi prima che ce ne accorgessimo". Matteo Renzi cita il poeta austriaco Rainer Maria Rilke per chiudere il suo discorso d'apertura della direzione del Pd e in platea partono borbottii. Gli aficionados, i dem di lunga data o semplicemente quelli dalla memoria di ferro hanno colto la citazione "doppia". Perché Renzi, oltre a richiamarsi a Rilke, ha fatto il verso (inconsapevolmente, o forse perfidamente), al suo grande oppositore interno Gianni Cuperlo, che quella stessa frase l'aveva utilizzata per il congresso di Massimo D'Alema ai tempi del fu Pds. E infatti quando sale sul palco per rispondere al premier-segretario, Cuperlo esordisce altrettanto perfidamente: "Mi fa piacere che tu usi la mia stessa citazione, però sottolineo che non era benaugurante, perché Rilke si riferiva all'avvenire come trapasso". A questo punto se urna anticipata sarà, i sostenitori e gli iscritti del Pd sperano non sia quella funeraria.  Feroce la chiusura di @MatteoRenzi, con la citazione di Rilke che @giannicuperlo scelse come slogan del congresso di D'Alema— stefano menichini (@smenichini) 29 Settembre 2014

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