Legnini nuovo vicepresidente del Csm
Non era mai accaduto prima, in 58 anni di storia repubblicana. Nessun membro in carica di un governo era "asceso" al vertice dell'organo di autogoverno della magistratura italiana. Roba che se l'avesse fatto Berlusconi, l'avrebbero linciato, e forse non solo politicamente parlando. C'è riuscito Matteo Renzi, complice la regia di Giorgio Napolitano, piazzando il 57enne Giovanni Legnini, sottosegretario all'Economia del suo governo, alla vicepresidenza del Csm. Cioè, escluso Napolitano che del Csm è presidente in quanto capo dello Stato, alla piazza più alta del supremo orgaano di autogoverno della mgistratura. Nato a Roccamontepiano nel 1959, sposato e con due figli, Legnini è stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Editoria e all'Attuazione del programma di Governo nell'esecutivo guidato da Enrico Letta. Eletto in quota Pd dalle Camere il 10 settembre scorso componente laico dell'organo di governo autonomo della magistratura, Legnini è avvocato cassazionista, docente di ruolo in aspettativa di discipline giuridiche ed economiche. Specializzato in diritto dell'impresa e della pubblica amministrazione, ha assunto incarichi di commissario liquidatore ed è stato consigliere di amministrazione di società. La sua nomina è avvenuta a larga maggioranza, con 20 voti a favore. Un voto è andato a Giuseppe Fanfani (Pd) e uno a Teresa Bene (Pd), poco prima dichiarata ineleggibile dal plenum (scheda dichiarata nulla). Tre le schede bianche. Sono stati 25 i voti espressi: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, come di norma, non ha votato. Il presidente Napolitano ha sottolineato come l'ampio consenso ricevuto da Legnini per la nomina di vicepresidente al Csm "accresca il prestigio" dell'istituzione e "darà un nuovo slancio" all'organo di autogoverno dei magistrati. "Sono persuaso che - ha aggiunto il capo dello Stato - sotto la sua guida il Csm saprà affrontare con concretezza anche i problemi più complessi". E ciò, si è augurato Napolitano, "in un confronto sereno, non viziato da contrapposizioni". Il presidente ha aggiunto, rivolto a Legnini, "lei assume un ruolo nel quale sarà chiamato a rappresentare e garantire tutti".