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Coesis Research, Amadori: "Ecco come finirebbero le politiche se si votasse oggi"

Ignazio Stagno
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Il risultato delle regionali ha sancito di fatto la scalata della Lega Nord al centrodestra. Il partito di Matteo Salvini ha raccolto più del 20 per cento in Emilia Romagna, lasciandosi alle spalle Forza Italia che è rimasta ben sotto il 10 per cento. Il Pd dalle regionali invece esce malconcio pagando a caro prezzo l'elevato astensionismo in una regione "rossa" come l'Emilia Romagna. Per il governo questo voto era un test importante per capire quanto possa reggere il Pd in caso di voto anticipato alle politiche nazionali. Per il centrodestra era invece una prova per definire i giochi di forza dentro lo schieramento. Ma il giorno dopo il voto in tanti si chiedo cosa potrebbe accadere se si andasse al voto in tempi brevi e che peso avrebbero i risultati delle regionali su scala nazionale.  I dati - Alessandro Amadori, numero uno di Coesis Research ha fatto un'analisi per affaritaliani.it. "La partecipazione al voto sarebbe stata tra il 50 e il 60 per cento, più in basso di così è impossibile e comunque le Politiche non sono le Regionali", spiega il sondaggista. Quanto alle formazioni politiche, "il Partito Democratico di Renzi si sarebbe confermato in testa con circa il 40% dei voti". La vera sorpresa sarebbe stata la Lega Nord. "Il Carroccio di Salvini - presentandosi in tutta Italia - avrebbe raggiunto il 18% e sarebbe ora la seconda forza del Paese". In calo al "14% il Movimento 5 Stelle di Grillo", leggermente davanti a Forza Italia di Silvio Berlusconi, "che sarebbe crollata al 13%". Sel di Vendola più altre formazioni di sinistra sarebbero "al 4%". Fratelli d'Italia e Ncd-Udc "non andrebbero oltre il 3%". Altri partiti al "5%".

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