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Matteo Renzi: "Le riforme le chiudiamo tra dicembre e gennaio"

Gian Marco Crevatin
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"Le faremo molto rapidamente, perché fare le riforme è politichese, ma significa rendere l'Italia un paese più semplice e più efficiente". Così Matteo Renzi, intervenuto mercoledì sera nel corso del Tg1. Il premier parla di riforme e spiega: "Siamo a un passo dalla chiusura, tra dicembre e gennaio chiudiamo". E' un presidente del Consiglio energico quello che interviene nel corso del tg delle venti su Raiuno e che sulla recente boutade del "goleador e del regista" (rispettivamente Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, uniti in un'alleanza d'intenti in un ipotetico rinnovato centrodestra) scherza e ammette di "non temere né uno né l'altro". "Ci mettiamo d'accordo con Berlusconi e Forza Italia sulle regole del gioco", ha detto Renzi: "Se poi fanno giocare Salvini con la maglia da capitano, affronteremo Salvini"  Voto e minoranza  - Si parla di scadenze e il premier ammette, nonostante le voci sempre insistenti che circolano nei corridoi di Palazzo Chigi (elezioni anticipate) che se "il Parlamento fa le leggi e lavora il sabato e la domenica, come finalmente sta facendo, arriverà alla sua scadenza naturale nel 2018". Sulla minoranza e in generale, sulle fratture interne al suo partito il primo ministro minimizza. "Se qualcuno non ha rispettato l'accordo" dentro il Pd sulla votazione del Jobs Act alla Camera "è un problema suo, non nostro".  "Sono molto più preoccupato della questione dei precari che non delle legittime opinioni diverse dentro il Pd. Il nostro problema sono i lavoratori che sono stati messi in un angolino. Ci sono più diritti con questa riforma non meno" ha aggiunto Renzi che poi ha ringraziato Napolitano per l'appoggio assicuratogli durante la legislatura "Fatte le riforme dobbiamo dire un grande grazie a Napolitano, che sulle riforme ha speso tutta la sua forza e autorevolezza" ha concluso il premier.

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