Natale, ecco i menù degustati dai nostri poltici: da Nunzia De Girolamo fino a Roberto Formigoni
Che cosa mangiano i nostri politici al pranzo di Natale? Nessun doppio senso, non si parla di "magna magna", ma semplicemente del menù degustato nella ricorrenza del 25 dicembre e alla vigilia. Un "viaggio culinario" tra Natale e Casta firmato da L'Espresso che, nome per nome, ci racconta quali pietanze verranno degustate sulle tavole dei "potenti" del Parlamento. Si parte dalla casa bipartisan per definizione, quella condivisa dal piddino Francesco Boccia e dalla Ncd Nunzia De Girolamo, dove il piatto forte della vigilia è un "must" di Benevento: una zuppa con i cardi, uova sbattute, pollo lesso sfilettato, le polpette di carne e i pinoli. Un piatto contadino della tradizione, che la famiglia ha gustato a Benevento, terra natia di Nunzia, dove hanno trascorso la vigilia. Per inciso, Boccia ha fatto sapere che dopo la mezzanotte della loro casa arriva un Babbo Natale in carne ed ossa (in famiglia, infatti, si mascherano a turno). Presidenti e vice - A pochi passi da Benevento celebra il Natale Gianni Pittella, che dall'Europarlamento, per le feste, torna in Basilicata, a Lauria, la sua terra natia. Per la cena della vigilia Pittella è andato da un amico pediatra: spaghetti alle vongole, moscardini e polipetti, un dolce e abbondante vino rosso, "preferibilmente lucano". Vigilia in famiglia anche per il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, trascorsa con i figli e il padre. Il menù? Lo decide l'anziana moglie del signor Giachetti. Ma il vicepresidente, da buon radicale, rinuncerà al pranzo del 25. La ragione? Semplice, visiterà il carcere di Parma (così come trascorrerà Capodanno in carcere). Invece la presidentessa Laura Boldrini, da par suo, passa il Natale nelle Marche. Per lei menù della tradizione: tortellini in brodo e spinaci al burro. Disastrosa ma... - C'è poi Pina Picierno, la "donna disastro" del Pd che però sarebbe un'ottima cuoca. Il Natale lo trascorre a Teano con la famiglia, dove cucina per tutti (esclusi i dolci). Per l'europarlamentare cena a base di pesce: salmone e asparagi, capesante gratinate, risotto o linguine e scarola ripiena. E ancora: insalatina di rinforzo e anche baccalà fritto e broccoli natalini. C'è poi nella lista un'altra giovanissima democratica, Giuditta Pini. Di Carpi, dunque modenese, per Natale mangia tortelloni di zucca, tortellini e zampone, "rigorosamente non precotto". Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi, a Sogliano al Rubicone, da par suo degusta cappelletti in brodo e formaggio di fossa, il tutto accompagnato dal Sangiovese. Destre e azzurre - La rassegna di cene e pranzi natalizi continua a destra, dove Giorga Meloni mangerà i cibi preparati dalla "bravissima" sorella. Il menù è a base di pesce (Giorgia adora i gratinati e la pasta col tonno). Quindi Laura Ravetto, che torna a Cuneo, dai genitori: la mamma solitamente cucina insalata russa e ravioli al plin (ma quest'anno la famiglia andrà al ristorante). Sempre da Forza Italia ecco Domenico Scilipoti. Per lui un menù semplice e senza carne (Mimmo, infatti, non ne mangia). Tra le pietanze servite il baccalà, i formaggi, noci e nocciole. Presidentei ed ex - Un Natale particolare, invece, quello di Roberto Formigoni, che spiega: "Noi per tradizione facciamo la cena il 25. Non le so dire bene il perché, ma così facevano i miei nonni e così facciamo io e i miei fratelli". A Lecco si riunisce la famiglia (numerosissima), e di sicuro verranno mangiate grosse quantità di cappelletti "rigorosamente fatti a mano, uno per uno". In Veneto, invece, il presidente Luca Zaia svela la sua passione per il milanesissimo panettone, rigorosamente con i canditi (volendo farcito dal mascarpone). Un debole, quello per i dolci della tradizione, che ha anche Maurizio Gasparri, che però alla vigilia si è mangiato un bel piatto di spaghetti alle vongole veraci, per poi proseguire con il pesce. Per l'azzurro twittarolo, invece, a Natale si cambia registro: tortellini in brodo, salumi, formaggi e mozzarella.