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Le mani nella merda di D'Alema

Eliana Giusto
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Non è indagato ma il nome di Massimo D'Alema compare nell'inchiesta che ha portato all'arresto tra gli altri del sindaco di Ischia Giuseppe Ferrandino, del Pd, e dell'ex presidente della Coop rossa emiliana CPL Concordia Roberto Casari e del responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo Francesco Simone (ex segretario di Bobo Craxi). Un'indagine, condotta dal pm John Henry Woodcock sui fondi neri e le presunte mazzette pagate dalla Coop Cpl Conconrdia. Baffino finisce nelle carte in quanto la stessa Coop CPL Concordia nel 2014 aveva acquistato cinquecento copie del suo libro Non solo euro (insieme al libro di Giulio Tremonti) e duemila bottiglie di vino prodotte dall'azienda vinicola che l'ex premier gestisce con la moglie a Otricoli, in Umbria. Uno degli arrestati, il barese Francesco Simone, responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo Cpl Concordia, il 6 novembre dichiara agli inquirenti: "Confermo che la Cpl ha acquistato 2.000 bottiglie di vino prodotte dall'azienda della moglie di D'Alema, tuttavia posso rappresentarvi che fu Massimo D'Alema in persona, in occasione di un incontro casuale tra me, lui, il suo autista e il presidente Casari a proporre l'acquisto dei suoi vini". Il giudice Amelia Primavera sottolinea: "Visto il prezzo pagato dalla Cpl Concordia per ciascuna delle 2.000 bottiglie di vino acquistate (non si tratta di un prodotto da somministrare in una mensa aziendale) si tratta evidentemente di un'altra delle eccezioni cui faceva riferimento lo stesso Simone per parlare dell'acquisto dei libri". In una delle intercettazioni agli atti Simone parla di D'Alema sottolineando la la necessità di "investire in Italianieuropei dove D'Alema sta per diventare Commissario Europeo" in quanto "D'Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose". Il gip più volte definisce questa vicenda "significativa". 

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