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Sit-in della Lega per le pensioni, occupato il palazzo del Mef. Matteo Salvini insoddisfatto dopo l'incontro col Governo

Leonardo Grilli
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È una sorta di occupazione quella inscenata da Matteo Salvini e alcuni rappresentanti della Lega Nord nella sede del Ministero di economia e finanza a Roma. “Giù le mani dalle pensioni”, “restituite il malloppo”, “ladri di pensione”, sono i cartelli che il Segretario leghista e i suoi hanno esposto in bella vista affacciandosi a un balcone del Ministero. La Lega aveva organizzato questa mattina un sit-in di protesta davanti al Ministero, in via XX settembre, per avere risposte sulla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco dell'indicizzazione delle pensioni previsto dalla riforma Fornero per gli assegni con valore superiore ai 1.400 euro lordi mensili. Salvini, insieme al capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga, al vicepresidente vicario Nicola Molteni e a Roberto Calderoli è poi entrato al Mef “per dare risposte a tutti gli italiani derubati dalla legge Fornero. Non ne usciremo fino a quando non ci daranno delle risposte concrete”. L'incotro - Il programma era quello di parlare con il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, che tuttavia si trova a Bruxelles per l'Ecofin. Alla fine quindi la delegazione della Lega è stata ricevuta dal vice ministro, Enrico Morando. “Sono insoddisfatto per le risposte arrivate dal governo sul tema pensioni – ha dichiarato Salvini a margine dell'incontro - il governo non ha alcuna intenzione di intervenire in tema di pensioni. Morando ci ha chiesto alcune settimane di tempo per lavorare ma questo è chiedere troppo. Noi faremo in modo che tutti i sei milioni di italiani che sono toccati dalla sentenza della Corte costituzionale verranno risarciti». Padoan risponde - Dall'Ecofin però Padoan ribatte a distanza. Secondo il ministro il governo presenterà fra pochi giorni un intervento dopo la sentenza della Consulta sulle pensioni. “Sto tornando a Roma - ha spiegato - per incontrare i tecnici e poi il presidente del Consiglio per chiudere questa questione il più presto possibile. Il governo sta lavorando a una soluzione che permetta di continuare a rispettare, come indicato nel Def, tutti i parametri di finanza pubblica”.

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