Crisi: Maroni, reddito cittadinanza non è assistenzialismo
Milano, 13 mag. (AdnKronos) - "Ci sono fasce di cittadini lombardi che non possono essere intercettati dalle politiche attive del lavoro, come gli ultrasettantenni, le persone con disabilità, le famiglie e le persone fragili. Per tutti questi serve uno strumento specifico che è sociale, come è scritto nell'asse 2 del fondo sociale europeo". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano chiarimenti sul reddito di cittadinanza, a margine di un incontro a a Milano. "Il sociale - spiega - è un capitolo che Regione Lombardia intende presidiare. Il sociale è certamente politiche attive del lavoro e io lo so bene, avendo fatto il ministro del Welfare e avendo scritto il Libro Bianco con Marco Biagi". Sulle perplessità della reale fattibilità del progetto, il governatore dice: "Mi meraviglio di chi si meraviglia". Il reddito di cittadinanza "è un intervento di carattere sociale puro, non assistenzialismo e non elemosina di Stato. E' l'Europa che ci dice di farlo e ci dà anche i fondi, cioè quasi un miliardo per il fondo sociale europeo". "Io - prosegue - voglio risolvere il problema dei 700mila lombardi che, dati Banco Alimentare, sono sotto la soglia di povertà". Per questo, lunedì prossimo, annuncia un incontro con la maggioranza in Regione, per "presentare alcune idee". L'incontro "sarà aperto al contributo e alla buone idee di tutti".