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Patti Lateranensi senza Cav e AlfanoChiesa e Pdl mai così lontani

Nè Berlusconi nè il segretario azzurro domani al ricevimento per ricordare l'accordo Stato-Chiesa del '29. Non era mai accaduto dal '94

Matteo Legnani
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  Il rapporto Pdl-Chiesa è al minimo storico. Domani, al ricevimento che si terrà come ogni anno per celebrare i Patti Lateranensi all'ambasciata italiana presso la Santa sede, non ci saranno nè Silvio Berlusconi nè il segretario del partito Angelino Alfano. Saranno invece presenti il presidente del Consiglio Mario Monti e il leader dell'Udc Pierferdinando Casini ma non il segretario Pd Pier Luigi Bersani, che tuttavia era presente qualche giorno fa al concerto con il Papa sempre per i Patti Lateranensi. Occasione, quella, che pure aveva fatto registrare l'assenza dei vertici del Popolo delle libertà. Salvo un cambio di programma dell'ultimo minuto (che comunque sarebbe "tardivo" dal punto di vista dei rapporti politici) sarebbe presente per gli azzurri solo Gianni Letta, in qualità di "ambasciatore" del cavaliere. Ma l'assenza sia di Berlusconi sia di Alfano rappresenta comunque una evidente lesione dei rapporti tra Pdl e Chiesa. Un rapporto che si è andato via via allentando negli ultimi due anni (di fatto dopo l'emergere dei casi Noemi e Ruby), ma che ha visto una accelerazione dopo l'endorsement pronunciato dai vertici della Cei a favore di Mario Monti in apertura di campagna elettorale per le ormai imminenti elezioni politiche. Un allontanamento che coincide con l'indebolimento della componente cattolica e ciellina all'interno del Pdl e che dovrebbe comunque attrarre e rinforzare la componente laica dell'elettorato berlusconiano che non ha mai ben digerito il rapporto privilegiato che per tanti anni vi è stato tra Santa sede e azzurri. Un passo in più verso quel modello di destra laica" che Berlusconi si era prefisso di creare nel lontano 1994.  

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