Mafia capitale, chiesto processo per Alemanno. Ma cade l'accusa di associazione mafiosa
Dopo la prima udienza del processo su Mafia Capitale, la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, accusato di corruzione e finanziamento illecito. È caduta invece connessione con l'aggravante dell'associazione mafiosa. La procura contesta all'ex ministro di aver percepito 125mila euro senza averne titolo, depositando i fondi soprattutto nelle casse della sua fondazione Nuova Italia. A finanziare illecitamente Alemanno sarebbero stati Salvatore Buzzi in accordo con Massimo Carminati tra il 2012 e il 2014. Ad Alemanno sarebbero stati dati 75mila euro come finanziamento per cene elettorali durante la campagna elettorale del 2013, 40mila euro diretti alla fondazione e 10mila in contanti. Nell'agevolare i finanziamenti ci sarebbe stato l'aiuto dell'ex amministratore dell'azienda romana dei rifiumi, l'Ama, Franco Panzironi. La difesa - Alemanno respinge ogni accusa e chiarisce a Skytg24: "Non ho mai conosciuto Carminati, neanche negli anni '70 e '80, quando ero militante di destra, perché eravamo due mondi diversi. Io stavo nell'Msi - ricorda Alemanno - Carminati nei gruppi extraparlamentari. Tra questi due mondi spesso c'era una logica conflittuale, spesso ci scontravamo, c'era totale incomunicabilità". Riguardo le accuse, poi, Alemanno insiste: "L'accusa principale nei miei confronti è quella di aver nominato un consigliere di amministrazione, l'avvocato Berti, indicatomi dall'allora capogruppo del Pdl. Questa è prassi totalmente normale - ha detto Alemanno - Quanto invece a Fiscon, è una persona nata e cresciuta in Ama, una sorta di anima tecnica di Ama. Se queste sono le accuse, siamo non dico al ridicolo, ma di fronte ad accuse molto deboli". Resta poi il rapporto da chiarire ai giudici con il capo delle cooperative romane, Buzzi: "È un normale rapporto che si ha con chi rappresenta la cooperazione sociale di Roma - ha detto ancora Alemanno - Buzzi era uno dei principali esponenti della lega delle cooperative, è impensabile che un sindaco non abbia questi rapporti. Io peraltro - ha aggiunto - tenevo al fatto di non fare il sindaco di destra, che in base a pregiudizi chiudeva la porta a una persona collocata a sinistra, esponente di questa realtà. Probabilmente ho sbagliato, avrei fatto meglio ad essere fazioso".