Cerca
Cerca
+

Gli stupratori musulmani di ColoniaPer la Kyenge sono maschi allupati

Lucia Esposito
  • a
  • a
  • a

L'ex ministro dell'Integrazione ed europarlamentare del Pd Cécile Kyenge commenta in un'intervista ad Affaritaliani.it la retromarcia di Matteo Renzi sull'abolizione del reato di clandestinità. E lo fa in modo inatteso, lanciando un pesante attacco al governo di Renzi che n"on è del Pd ma ha diverse forze al suo interno che devono trovare un accordo. Spero che comunque un giorno avremo la maggioranza sufficiente per intervenire su norme come queste che, a mio avviso, mettono l'Italia in coda su temi che indicano la strada per il futuro, come il coraggio che abbiamo avuto a portare avanti Mare Nostrum. Eravamo criticati e poi, alla fine, si è visto che avevamo ragione noi". Per il ministro è un peccato che non sia stato depenalizzato il reato perché "i clandestini non sono criminali". La spiegazione - "Togliere questo reato non vuol dire annullare un illecito che potrebbe comunque essere amministrativo. Mi spiego: è un peccato perché ritengo che l'Italia debba essere lungimirante e riuscire anche ad anticipare i tempi. In questo momento, politicamente, le forze che si battono per mantenere il reato di clandestinità lo fanno perché lo usano come spot elettorale, strumentalizzando il fenomeno migratorio e, quindi, per far vedere che stanno facendo una lotta dura", ha detto ancora la Kyenge. "In realtà  il fatto che sia una campagna elettorale fatta di strumentalizzazioni lo si capisce anche perché il reato di clandestinità non serve a niente. Da un punto di vista economico, gli italiani devono capire che i soldi che servono per tutti quei processi, e sappiamo quanto durano, visto che stiamo parlando di un reato penale, li pagano loro fino in fondo. Nessun processo arriva mai fino in fondo. Il reato di clandestinità non ha senso e non ha alcuna logica". La reazione - Quando il giornalista di Affaritaliani.it le fa notare che dietro la retromarcia di Renzi c'è il timore di perdere voti, lei risponde così: "Non commento mai le parole degli altri. Dico ciò che a me sembra giusto e questa è sempre stata la mia linea. Porto avanti delle idee". Kyenge spiega  che il reato di clandestinità "fa acqua da tutte le parti.  sta criminalizzando una persona che criminale non è, quindi è un errore dal punto di vista etico e culturale. Si tratta di un illecito amministrativo e so bene qual è la differenza con il reato penale, anche se non sono un avvocato o un giurista. Pensiamo solo a quanto durano i processi in italia e così andiamo solo ad aumentare il numero dei reati".  I fatti di Colonia -  Se il suo commento sulla decisione di Renzi era prevedibile, certamente meno lo è la sferzata contro il governo. Lascia davvero stupiti il suo pensiero sui fatti di Colonia:  "Tutte quelle persone che hanno commesso quei crimini sono dei maschi sessisti e non possiamo chiudere gli occhi di fronte a una lotta che dura da secoli e da generazioni contro la violenza e il sessismo. Ed è una cosa che riguarda ogni cultura, nessuno è indenne".  Insomma, non c'entra la religione, è solo una questione di sesso. 

Dai blog