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La Boldrini salva i barbieri della Camera: promossi assistenti parlamentari

Matteo Legnani
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Negli ultimi anni il Reparto Barberia della camera ha ridotto gli introiti, 90mila euro circa a fronte di un costo di 500mila euro per il bilancio di Montecitorio, ovvero 400mila euro in perdita. Si calcola che taglino i capelli non più di 23 volte alla settimana, in tutto. Una soluzione andava trovata. Come scrive il quotidiano "Il giornale", la trattativa è finita a tarallucci e vino, con una delibera del massimo organo interno di Montecitorio che tiene aperto l' indispensabile servizio di barberia per gli onorevoli (esteso per pari opportunità, su indicazione della Boldrini, anche alle deputate come servizio di parrucchiere), con la differenza che i barbieri in servizio non saranno più sette, ma quattro. E gli altri tre? Qui sta il colpo di genio. I tre barbieri in esubero da domani diventeranno «assistenti parlamentari». In altre parole verranno promossi, perché l' inquadramento dei barbieri alla Camera è quello di «operatore tecnico», livello più basso rispetto all'«assistente parlamentare», a cui si accede per concorso come per le altre qualifiche. Lo stipendio? Più o meno lo stesso, intorno ai 140mila euro l'anno.

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