Il sondaggio che terrorizza Salvini: ecco gli effetti dell'islam sulla Lega
Gli ultimi attacchi terroristici in Belgio hanno dirette conseguenze sulla politica italiana? Una risposta ha provato a fornirla uno studio di YouTrend, pubblicato su Il Fatto Quotidiano, che inizia sottolineando come la Lega Nord di Matteo Salvini, nonostante la massiccia presenza del leader sui media e nonostante il messaggio "anti-islam", nell'immediato non avrebbe ottenuto maggiori consensi. Infatti, sottolinea il report, tutte le principali rilevazioni danno la Lega stabile al 14-15%, esattamente come prima dell'attentato (il Carroccio, inoltre, non riesce a sfondare questo muro ormai da un anno). L'incrocio dei dati fornisce ulteriori, e interessanti, chiavi di lettura: l'84% del campione intervistato da una rilevazione Ipsos, infatti, teme che ci possa essere a breve un attacco in Italia. Non ci sono però nuovi dati Ipsos relativi a chi considera il terrorismo islamico la principale minaccia al Belpaese: prima degli attacchi in Belgio lo era per il 23% del campione, in calo rispetto al 28% dello scorso dicembre, dopo le stragi di Parigi (è dunque lecito attendersi una nuova impennata del dato). C'è però poi un ulteriore sondaggio, realizzato da Ixè dopo l'attacco a Bruxelles, e il cui responso è nitido: per il 39% del campione, il terrorismo è la principale fonte di timore per il Belpaese (più della crisi economica). Eppure questo, almeno secondo la rilevazione in esame, non si deve tradurre in provvedimenti drastici quali la chiusura delle frontiere, una soluzione che viene caldeggiata dal 18% del campione intervistato. C'è poi un 14% che chiede maggiore integrazione, a partire dalle scuole. Il 57%, però, esige un rafforzamento delle misure di sicurezza sul territorio nazionale.