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Forza Italia, la scissione di Toti: verso l'addio, ecco chi va con lui

Andrea Tempestini
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La "svolta centrista" di Silvio Berlusconi, che ha confermato Guido Bertolaso come candidato e non ha voluto appoggiare Giorgia Meloni nella corsa a Roma, come ampiamente preannunciato, rischia di far esplodere Forza Italia: ora la scissione è un'ipotesi concreta. A scatenare la rabbia della ronda azzurra il fatto che il Cav abbia scritto che "Forza Italia non è di destra" e il passaggio in cui si legge "io, presidente, sono l'unico responsabile e l'unico garante della sintesi". Una frase quest'ultima, con cui di fatto Berlusconi "azzera" la leadership incombente di Giovanni Toti, il governatore della Liguria e primo "promotore" dell'asse con la Lega Nord di Matteo Salvini. Insomma, in Forza Italia lo scontro è durissimo: in molto non digeriscono l'idea di allearsi con i vecchi ribelli, con gli alfaniani o con gli esuli di Area popolare. E così, ora, si deve tornare allo scorso giovedì, quando nel corso dell'Ufficio di presidenza proprio Toti ha vergato un documento che, si ipotizza, fosse destinato a proporre l'idea di una Federazione dei partiti uniti di centrodestra, a braccetto con le Lage Nord. Un'idea, va da sé, rigettata da Palazzo Grazioli e dal cerchio magico berlusconiano. Tra chi caldeggia l'idea, oltre Toti, ecco Romani e la Gelmini. L'obiettivo è chiaro: un listone unico col Carroccio, grazie al quale superare gli ostacoli dell'Italicum. La scissione, ora, è davvero vicina.

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