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Le serpi in seno. Forza Italia, lo sfogo di Bertolaso. Il siluro contro i big azzurri

Giovanni Ruggiero
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L'accordo tra Guido Bertolaso e Alfio Marchini sembrava cosa fatta fino allo scorso weekend. Almeno fino a quando Silvio Berlusconi non ha tirato il freno a mano per l'ennesima volta, dopo aver aperto lui stesso a possibili spiragli di accordo con l'imprenditore romano. Sembrava l'unica alternativa percorribile pur di non concedere il sostegno a Giorgia Meloni, quindi evitare di fare un passo indietro per la leadership a favore di Matteo Salvini. Ma cosa ha fatto cambiare idea al Cav? A togliersi qualche sassolino dalla scarpa ci pensa lo sballottolato candidato Guido Bertolaso che sul Corriere della sera fa il suo coming out: "Sin dall'inizio ho detto che avrei potuto anche sostenere Alfio Marchini, il candidato più simile a me". La trattativa - Le ultime ore prima della recente retromarcia di Berlusconi sono state impegnate in un lungo faccia a faccia con l'ex capo della Protezione civile: "Siamo rimasti 72 lunghissime ore a capire quello che si poteva fare - ha detto Bertolaso - E io lo avevo detto chiaramente, anche a Berlusconi, che ero disposto a fare un passo indietro per trovare una convergenza con Alfio Marchini". Qualcosa però si è messo di traverso: "Lui mi ha ascoltato ed era pronto a valutare tutto. Poi si è messo di mezzo il suo partito, sostenendo a più voci che andarae con Marchini avrebbe compromesso per sempre l'alleanza a livello nazionale con Lega e Fratelli d'Italia".

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