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Alessandro Sallusti: "Con chi andrà alla fine Berlusconi"

Matteo Legnani
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Sulla "prima" de "Il Giornale", la notizia della scelta di Alfio Marchini candidato sindaco a Roma da parte di Silvio Berlusconi non è, curiosamente, il titolo principale, come invece su tutti gli altri quotidiani. Forse per una certa ritrosia a sbattere in piazza le cose di casa. Ma l'editoriale di Alessandro Sallusti fornisce  una verosimile anticipazione di quanto accadrà nelle prossime settimane, almeno fino al 6 giugno quando si conosceranno i risultati delle elezioni amministrative. E' chiaro che le due piazze chiave, scrive il direttore de "Il Giornale" sono ancor più ora di ieri Milano e Roma, visto che Berlusconi si gioca le due partite con alleati diversi. "La spaccatura che si è creata tra Forza Italia da una parte e Lega e Fratelli d'Italia dall'altra non sarà insanabile fino a risultati elettorali acquisiti. (...) Il doppio binario tenuto dai partiti del centrodestra a Roma (divisi) e a Milano (tutti uniti) è il sintomo che nessuno degli attori in scena ha preso decisioni definitive e irrevocabili. C'è tanta paura di lasciare la vecchia strada per quella nuova quando ormai siamo alla pre-vigilia di elezioni politiche (...). Che in futuro FI possa dialogare con Renzi e che Salvini possa stringere un patto con Grillo è uno scenario complicato ma non da escludere. Così come si sono messe le cose, l'incrocio tra i risultati di Roma e Milano potrà spingere le cose da una parte o dall'altra".

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