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Governo, Letta alla Camera: "Via Porcellum. Riforme entro 18 mesi o lascio"

Enrico Letta

Il premier: "Serve una Convenzione per le riforme istituzionali. Sulla legge elettorale perlomeno tornare a quella precedente"

Giulio Bucchi
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"Riforme tra 18 mesi o lascio". Non ha ancora preso la fiducia alla Camera, il premier Enrico Letta, ma già detta il suo personale aut aut. Nel suo discorso a Montecitorio il presidente del Consiglio è charo: devono partire "sulla base del lavoro di una Convenzione", sul modello teorizzato già dall'ex segretario Pd Pierluigi Bersani. C'è "una via stretta ma possibile" per la riforma istituzionale. "In questa materia abbiamo assistito troppo spesso ad avvio di percorsi che apparivano come risolutori e si sono infranti contro veti reciproci e contrapposizioni dannose nonostante i richiami del Capo dello Stato". Per sottrarre questa materia ai veti della politica "sarebbe bene che il Parlamento adottasse le sue decisioni sulla base di proposte formulate da una Convenzione" che lavori fin da subito. La priorità, naturalmente, è "mandare in soffitta la legge elettorale vigente", il Porcellum. "Bisogna che la legge elettorale sia in grado di garantire governi stabili per restituire legittimità al Parlamento e ai singoli parlamentari", dice Letta. "Occorre perlomeno il ripristino della legge elettorale precedente". Il tempo per le riforme, però, non sarà infinito: "Fra 18 mesi verificherò che il progetto si avviato verso un porto sicuro, se non sarà così, se veti e incertezze dovessero minacciare l'esito, non avrei esitazione a trarne immediatamente le conseguenze".

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